SIENA. La delibera AIT mette Acquedotto del Fiora nelle condizioni di ottenere un prestito strutturato fino a 140 milioni di euro da parte degli enti finanziatori (35 milioni in meno di quanto previsto dal piano precedente) ma sufficiente a completare gli interventi richiesti dal piano d’Ambito (oltre 550 milioni di euro di investimenti). Quindi, circa 45 milioni di euro – una decina derivano dalla conseguente riduzione degli oneri finanziari- che non graveranno sulla tariffa nei prossimi 10 anni: una possibile riduzione della bolletta media di 20 euro all’anno oppure più investimenti rispetto a quanto precedentemente pianificato
Oggi, 10 febbraio, l’Autorità idrica Toscana (AIT) ha approvato la rimodulazione del programma degli investimenti 2014-2026 di Acquedotto del Fiora spostando circa 20 milioni di interventi dal triennio 2017-2019 al triennio 2020-2022 ma, allo stesso tempo, garantendo gli impegni sulla depurazione richiesti dalle direttive europee e dalle leggi nazionali e regionali. Questa delibera mette il gestore nelle condizioni di sottoscrivere con le banche un finanziamento strutturato a lungo termine (2025) fino a 140 milioni di euro che permetterà di consolidare la posizione finanziaria netta del gestore e di completare il piano d’ambito degli investimenti (oltre 550 milioni di euro nei 25 anni di concessione). Quindi, un minore debito per l’azienda, ma che al contempo garantisce di effettuare gli stessi investimenti programmati per il miglioramento del servizio.
“La rimodulazione approvata oggi dall’AIT, l’efficienza operativa raggiunta dal gestore e la scelta di non distribuire gli utili – dice il presidente di Acquedotto del Fiora Tiberio Tiberi – mettono Acquedotto del Fiora nelle condizioni di sottoscrivere un prestito strutturato a lungo termine, dopo 7 anni in cui si è dovuta finanziare tramite operazioni “ponte di breve periodo” a causa delle instabilità finanziarie dovute alla crisi globale e alle modifiche del sistema di regolazione successive al referendum del 2011. Tuttavia se un prestito di lungo periodo può consentire all’azienda di garantire gli impegni richiesti dal piano d’ambito entro la fine della concessione (2026), – prosegue Tiberi – lo stato attuale delle infrastrutture del sistema idrico del territorio richiederebbe molti più interventi rispetto a quelli, seppure consistenti, contenuti nel programma degli investimenti a carico della tariffa. Un tema quest’ultimo da affrontare anche con l’AIT e la Regione Toscana nei prossimi mesi. Infine, ma non meno importante, il gestore è in grado di limitare l’indebitamento massimo a 140 milioni di euro – 35 milioni in meno di quanto previsto dal piano precedente – e, di conseguenza, abbattere di una decina di milioni di euro gli oneri finanziari nel prossimo decennio – conclude il presidente di Acquedotto del Fiora – Si tratta complessivamente di circa 45 milioni di minori esborsi rispetto a quanto precedentemente pianificato che potrebbero essere utilizzati o per mitigare la tariffa oppure per realizzare maggiori investimenti.