SIENA. “Il compito vero ed essenziale di Acquedotto del Fiora è quello di assicurare la quotidiana distribuzione dell’acqua ai cittadini ed alle imprese e quindi un servizio di natura sociale, ma deve farlo secondo i principi e gli obblighi di una impresa che rispetta i principi industriali e quelli del diritto societario”.
Con queste parole il Presidente di Acquedotto del Fiora Spa, Claudio Ceroni, ha iniziato l’incontro di oggi (3 settembre), con la stampa per illustrare la situazione che caratterizza la gestione dell’Azienda e il livello degli investimenti sul territorio.
“Se è giusto richiedere il massimo da un servizio essenziale come quello idrico integrato – ha aggiunto il Presidente – è altrettanto giusto pagare quanto occorre perché questo servizio possa essere erogato e non solo preteso. Va ricordato che il deposito cauzionale è finalizzato a creare una garanzia per chi eroga il servizio che non porta nessun vantaggio economico alla società ma pone la stessa nelle condizioni di fare investimenti a vantaggio del servizio e dello sviluppo economico del territorio”.
“Voglio precisare che tutti i servizi idrici della Toscana già prevedono il versamento della cauzione così come la quasi totalità dei gestori in Italia. – ha aggiunto Paolo Pizzari, Amministratore Delegato – Tale provvedimento esiste come forma di tutela del servizio anche in altri settori, come ad esempio quello del gas e dell’energia. Nei passati bilanci Acquedotto del Fiora ha registrato una perdita di 230 mila euro di crediti di piccolo importo su utenze cessate. Una perdita che sarebbe stato possibile evitare ma che si è trasformata quindi in risorse sottratte agli investimenti nella gestione dell’azienda. Per questo credo che una forma cautelativa possa rappresentare anche una forma di tutela nei confronti di coloro che pagano regolarmente le bollette”.
“Per individuare alternative necessarie per sostenere il livello di investimenti di cui necessitiamo per garantire il servizio idrico – ha concluso Ceroni – dobbiamo allora valutare percorsi alternativi come il ricorso alla fiscalità generale oppure una maggiorazione della tariffa”.
Gli investimenti 2007/2009
Nel corso dell’ultimo triennio 2007/2009 Acquedotto del Fiora ha investito nel territorio Senese e Grossetano circa 100 milioni di euro garantendo l’occupazione diretta, anche tramite aziende partecipate, a 500 lavoratori ed assicurando alle imprese del territorio appalti per centinaia di migliaia di euro in grado di generare un indotto occupazionale di centinaia di lavoratori autonomi e dipendenti.
Sono stati realizzati centinaia di chilometri di nuove condotte, nuovi pozzi, dissalatori ed ampliati invasi che assicurano la continuità del servizio idrico, una situazione completamente diversa e migliore rispetto ad alcuni anni fa quando la costa e le attività che sostengono l’economia turistica venivano messe in discussione dalla scarsità di acqua.
Sono stati realizzati impianti di potabilizzazione e di abbattimento dell’arsenico per migliorare la qualità della nostra acqua e sono stati costruiti impianti per il recupero ed il nuovo utilizzo ai fini agricoli e industriali delle acque depurate. L’impianto di Follonica è grado di consentire il riutilizzo di oltre 2 milioni di metri cubi di acqua, un’opera quasi unica nel contesto della Regione Toscana.
Questa attività è stata resa possibile dai positivi risultati di bilancio conseguiti nell’ultimo triennio da Acquedotto del Fiora, che hanno prodotto significativi utili di esercizio fino ad arrivare, nel 2008, a quasi 2 milioni di euro.
La solidità aziendale, che si va confermando anche nel corrente esercizio, ha costituito il presupposto per la richiesta agli istituti di credito di un finanziamento strutturato di 200 milioni di euro, ai quali dovranno aggiungersi altri 100 per l’adduzione dall’ invaso di Montedoglio di 6 milioni di metri cubi di acqua destinati all’Area Senese.
L’azione di contrasto alla morosità e la regolarità della riscossione dei crediti diventano presupposti essenziali per la realizzazione di questo progetto.
Il mancato finanziamento avrebbe infatti effetti disastrosi con riduzione degli investimenti che dagli attuali da 25 milioni di euro per anno si ridurrebbero a 5/6 milioni determinando l’abbassamento del livello del servizio con conseguenze sui cittadini e sull’economia turistica, nonché la riduzione delle attività per le imprese con conseguenze dirette sull’occupazione.
Sono circa 30 mila i cittadini che non saranno chiamati al versamento della cauzione perché già avevano pagato nelle precedenti forme di gestioni comunali ed è stata trasferita o sarà trasferita al Fiora.
Si tratta di utenti del Comune di Follonica che a suo tempo avevano versato al comune 100 mila lire. Inoltre i cittadini della ex gestione CIGAF nei comuni di Monltacino, Pienza, San Quirico d’Orcia,Sarteano, San Casciano Bagni, San Giovanni d’ Asso e parte di Abbadia San Salvatore pagarono a loro volta una somma superiore a quella richiesta in questo momento.
Da evidenziare anche il fatto che l’Autorità di Ambito ha approvato il nuovo regolamento sulle utenze deboli che esclude non solo dalla cauzione ma fornisce il servizio quasi gratuitamente (riduzione del 70%) per tutte le situazioni con un reddito ISEE di quasi 11 mila euro. Anche in questo caso si tratta di migliaia di utenze escluse dal versamento del deposito cauzionale.
Sono numeri che dimostrano che la finalità di questo strumento cautelativo non è quella di “imporre un prelievo”, ma soltanto di avere la certezza della riscossione a fronte di un servizio reso che rappresenta per l’azienda la possibilità di fare investimenti.
L’Azienda ritiene dunque doveroso, da parte di tutti, avere la massima attenzione, informazione e obiettività sulle questioni che la riguardano proprio perchè si tratta di argomenti che riguardano l’intera collettività, che possono essere strumentalizzati per fini che nulla hanno a che vedere con l’interesse dei cittadini, bensì vanno a determinare situazioni che li danneggiano.