SIENA. Tre volti soddisfatti: sono quelli del rettore Focardi, del prorettore Minnucci e del direttore amministrativo Miccolis alla conferenza stampa di presentazione di quello che può a buon diritto essere considerato un punto importante messo a segno per la rinascita dell'Università di Siena, cioè l'accordo con l'Inpdap per la regolarizzazione dei contributi non pagati
Dopo il comunicato in burocratese di ieri sera, oggi (20 marzo) qualche dettaglio in più. Soprattutto le cifre. Il conteggio finale parla di un debito complessivo – al centesimo – di 72.259.154,48 a copertura dei contributi dovuti per gli anni 2004, 2005, 2006, 2007 all'ente previdenziale.
Nel pieno rispetto della legge, l'Università ha ottenuto di poter beneficiare dell'applicazione dell'articolo 116 della legge 3800/2000 che recita: “nei casi di mancato e omesso pagamento di contributi o premi, derivanti da fatto doloso del terzo denunciato entro il termine di cui all'articolo 124” (tre mesi)… è possibile “la riduzione delle sanzioni civili… fino alla misura degli interessi legali…”.
Di questa opportunità si è potuto usufruire, grazie al fatto che dopo due soli giorni dalla scoperta del “fatto doloso”, il rettore Silvano Focardi, come rappresentante legale dell'Università, si è recato in Procura, denunciando la situazione. “Un passo sofferto e criticato – ha dichiarato Focardi -, però ha permesso di ottenere un “risparmio” notevole: circa 1 milione e 100mila euro. Abbiamo chiesto all'Inpdap di poter pagare in un'unica soluzione l'intero importo entro il 31 luglio di quest'anno. Per fare ciò abbiamo deciso di accendere un mutuo (il 15%, secondo la legge attuale) e di cedere un immobile, che è stato indicato nel complesso di San Niccolò”.
Il direttore amministrativo Emilio Miccolis ha spiegato alcuni dettagli tecnici ed ha sottolineato: “Stiamo lavorando secondo il cronogramma definito all'inizio del mio mandato. La notizia positiva è che stiamo procedendo bene ed uno dei risultati consolidati è proprio questo ottenuto ieri con Inpdap. Ora l'Università procederà nel processo di normalizzazione su tutti gli altri fronti”. Il direttore amministrativo ha anche annunciato che il 30 marzo è prevista una riunione congiunta del consiglio di amministrazione e del senato accademico, in modo che quest'ultimo apprenda “in diretta” cosa sta succedendo nell'Università. Uno dei temi fondamentali sarà proprio la relazione di Emilio Miccolis sull'attività ricognitiva effettuata, in cui darà i dati definitivi dei residui attivi e passivi.
Nel ringraziare tutte le persone che si sono impegnate nell'operazione di salvataggio dell'Ateneo, il rettore Focardi ha anche puntualizzato che quella che si sta concludendo è stata “una settimana fondamentale: si sta chiudendo la fase di certificazione di Kpmg; all'Università è stata riconosciuta una qualità didattica superiore alle attese (che si traduce in un importo di 118,5 milioni di euro per il fondo di finanziamento ordinario, cioè 4 milioni sopra il – volutamente – contenuto bilancio di previsione per l'anno in corso); poi l'accordo con l'Inpdap. E' stato tutto molto importante”.
Nel corso dell'incontro il prorettore ha tenuto a sottolineare orgogliosamente che in pochi mesi l'ateneo senese si sta traendo d'impaccio con le proprie forze e con il fattivo apporto del direttore amministrativo. “In cinque mesi – ha sostenuto Giovanni Minnucci – l'Università di Siena è riuscita a riemergere da una situazione difficile ed ora si sta incamminando verso un futuro positivo: è comunque un ateneo che funziona, ha dei problemi ma li sta risolvendo. Non va dimenticato che per ben due volte Siena si è trovata a dover “risorgere”: nel '500 e dopo la metà del 1800. La prima volta fu un sacerdote a metterci il proprio patrimonio, la seconda il Monte dei Paschi, le Contrade e tutti gli enti cittadini contribuirono economicamente al completamento delle cliniche universitarie e della biblioteca di giurisprudenza. Abbiamo precedenti positivi, quindi.”.
Per quanto riguarda la cessione di San Niccolò, Focardi ha spiegato che vi è un accordo di massima con l'Inpdap (sollecitato già da ieri sera ad attivare l'operazione) per la cessione del complesso (stimato in circa 80 milioni di valore), al fondo “Aristotele” dell'ente previdenziale, che lo affitterebbe quindi all'università di Siena per vent'anni ad un “canone etico”. Il rettore ha sottolineato con forza che “Non c'è alcun attivazione di cessioni immobiliari. Ci riserviamo solo di vendere il San Niccolò e effettuare il passaggio di proprietà delle Scotte alla Regione”. Ha anche accennato alla creazione di due poli universitari “extra moenia”, uno è a san Miniato, l'altro a Isola d'Arbia, nell'ex stabilimento che svetta alle porte del paese. Amabilmente definito come “la torre dei pomodori” e “elemento di archeologia industriale”…
Dopo il comunicato in burocratese di ieri sera, oggi (20 marzo) qualche dettaglio in più. Soprattutto le cifre. Il conteggio finale parla di un debito complessivo – al centesimo – di 72.259.154,48 a copertura dei contributi dovuti per gli anni 2004, 2005, 2006, 2007 all'ente previdenziale.
Nel pieno rispetto della legge, l'Università ha ottenuto di poter beneficiare dell'applicazione dell'articolo 116 della legge 3800/2000 che recita: “nei casi di mancato e omesso pagamento di contributi o premi, derivanti da fatto doloso del terzo denunciato entro il termine di cui all'articolo 124” (tre mesi)… è possibile “la riduzione delle sanzioni civili… fino alla misura degli interessi legali…”.
Di questa opportunità si è potuto usufruire, grazie al fatto che dopo due soli giorni dalla scoperta del “fatto doloso”, il rettore Silvano Focardi, come rappresentante legale dell'Università, si è recato in Procura, denunciando la situazione. “Un passo sofferto e criticato – ha dichiarato Focardi -, però ha permesso di ottenere un “risparmio” notevole: circa 1 milione e 100mila euro. Abbiamo chiesto all'Inpdap di poter pagare in un'unica soluzione l'intero importo entro il 31 luglio di quest'anno. Per fare ciò abbiamo deciso di accendere un mutuo (il 15%, secondo la legge attuale) e di cedere un immobile, che è stato indicato nel complesso di San Niccolò”.
Il direttore amministrativo Emilio Miccolis ha spiegato alcuni dettagli tecnici ed ha sottolineato: “Stiamo lavorando secondo il cronogramma definito all'inizio del mio mandato. La notizia positiva è che stiamo procedendo bene ed uno dei risultati consolidati è proprio questo ottenuto ieri con Inpdap. Ora l'Università procederà nel processo di normalizzazione su tutti gli altri fronti”. Il direttore amministrativo ha anche annunciato che il 30 marzo è prevista una riunione congiunta del consiglio di amministrazione e del senato accademico, in modo che quest'ultimo apprenda “in diretta” cosa sta succedendo nell'Università. Uno dei temi fondamentali sarà proprio la relazione di Emilio Miccolis sull'attività ricognitiva effettuata, in cui darà i dati definitivi dei residui attivi e passivi.
Nel ringraziare tutte le persone che si sono impegnate nell'operazione di salvataggio dell'Ateneo, il rettore Focardi ha anche puntualizzato che quella che si sta concludendo è stata “una settimana fondamentale: si sta chiudendo la fase di certificazione di Kpmg; all'Università è stata riconosciuta una qualità didattica superiore alle attese (che si traduce in un importo di 118,5 milioni di euro per il fondo di finanziamento ordinario, cioè 4 milioni sopra il – volutamente – contenuto bilancio di previsione per l'anno in corso); poi l'accordo con l'Inpdap. E' stato tutto molto importante”.
Nel corso dell'incontro il prorettore ha tenuto a sottolineare orgogliosamente che in pochi mesi l'ateneo senese si sta traendo d'impaccio con le proprie forze e con il fattivo apporto del direttore amministrativo. “In cinque mesi – ha sostenuto Giovanni Minnucci – l'Università di Siena è riuscita a riemergere da una situazione difficile ed ora si sta incamminando verso un futuro positivo: è comunque un ateneo che funziona, ha dei problemi ma li sta risolvendo. Non va dimenticato che per ben due volte Siena si è trovata a dover “risorgere”: nel '500 e dopo la metà del 1800. La prima volta fu un sacerdote a metterci il proprio patrimonio, la seconda il Monte dei Paschi, le Contrade e tutti gli enti cittadini contribuirono economicamente al completamento delle cliniche universitarie e della biblioteca di giurisprudenza. Abbiamo precedenti positivi, quindi.”.
Per quanto riguarda la cessione di San Niccolò, Focardi ha spiegato che vi è un accordo di massima con l'Inpdap (sollecitato già da ieri sera ad attivare l'operazione) per la cessione del complesso (stimato in circa 80 milioni di valore), al fondo “Aristotele” dell'ente previdenziale, che lo affitterebbe quindi all'università di Siena per vent'anni ad un “canone etico”. Il rettore ha sottolineato con forza che “Non c'è alcun attivazione di cessioni immobiliari. Ci riserviamo solo di vendere il San Niccolò e effettuare il passaggio di proprietà delle Scotte alla Regione”. Ha anche accennato alla creazione di due poli universitari “extra moenia”, uno è a san Miniato, l'altro a Isola d'Arbia, nell'ex stabilimento che svetta alle porte del paese. Amabilmente definito come “la torre dei pomodori” e “elemento di archeologia industriale”…