“La legge regionale 16/2009 – si legge nell’accordo – attribuisce alla Provincia il ruolo di coordinamento rispetto ai soggetti del territorio, affinché si realizzi il più ampio confronto e la massima integrazione rispetto alle politiche riguardanti la conciliazione vita-lavoro. L’accordo territoriale di genere è in sintonia con gli indirizzi di programmazione dello sviluppo locale della Provincia di Siena e si inserisce in un percorso di promozione ed implementazione delle politiche di genere in atto già da anni, attraverso progetti e principalmente, approvato dal Consiglio provinciale il 19 dicembre del 2008”.
Sul nostro territorio sono 139.526 le donne residenti, pari al 52 per cento della popolazione complessiva. Il 9,7 per cento delle donne residenti è costituito da straniere che, grazie alle opportunità occupazionali offerte dal territorio nell’ambito dei servizi di cura e di assistenza, hanno raggiunto la quota di 13.496, pari al 52.6 per cento di tutta la popolazione straniera presente in provincia di Siena. Altro dato interessante riguarda la crescita delle famiglie monoparentali.
Dalla Relazione Sociale Provinciale 2009 si rileva che più del 12 per cento dei bambini in provincia di Siena vive in famiglie monogenitoriali, dove il genitore presente è quasi sempre la mamma. La rete dei servizi sociali offerti dalle istituzioni e dalle aziende sanitarie è ampia e diversificata e rappresenta un contributo importante per le famiglie e, in particolare, per le donne. Anche i servizi per l’infanzia mostrano dati, sia quantitativi che qualitativi, di grande valore. Secondo le informazioni fornite dalla Regione Toscana, nel 2008 la percentuale di copertura della fascia di età fino a 3 anni era del 26 per cento, sicuramente aumentata nell’ultimo anno.
Nel 2008 e nel 2009 le conseguenze provocate dalla crisi hanno colpito tutte le aree della nostra provincia, facendo emergere nelle famiglie bisogni crescenti e differenziati. Oggi, in un quadro di diminuzione delle risorse, è sempre più difficile dare risposte a coloro che si trovano in condizioni di vulnerabilità sociale. A farne le spese sono soprattutto le donne, sulle quali ricade il carico del lavoro di cura, e che sempre più trovano difficoltà a collocarsi e a permanere nel mercato del lavoro. Sono, infatti, le donne ad avere maggiori difficoltà d’inserimento lavorativo, sia che si tratti di un primo impiego o della ricerca di un nuovo lavoro.
Il tasso di disoccupazione femminile è cresciuto nella nostra provincia dal 5,6per cento nel 2008 al 7,1 per cento nel 2009, a fronte di quello maschile che è passato dal 2,7 per cento al 3,5 per cento. Tra le persone in cerca di occupazione e che hanno presentato dichiarazione di disponibilità ai centri per l’impiego, le donne sono 12.752 su un totale di 20.498.
L’aumento della disoccupazione femminile è stato accompagnano dalla diminuzione del tasso di occupazione, che nella nostra provincia registrava nel 2008 il 59,5 per cento e che faceva sperare di essere ormai vicini a raggiungere il valore del 60 per cento fissato dalla Conferenza di Lisbona entro il 2010. Nel 2009 siamo calati e il tasso di donne occupate si è fermato al 57 per cento, il più basso degli ultimi anni. A questa situazione, si aggiunge il fatto che le donne svolgono lavori più precari. Sul totale delle assunzioni a tempo indeterminato avvenute nel 2009, le donne rappresentano il 42 per cento, mentre sono il 45 per cento in quelle a tempo determinato e oltre la metà nei contratti a progetto e internali.
Nel 2009 è cresciuta quantitativamente e qualitativamente l'imprenditoria femminile, trasversale ai vari comparti, compresi quelli tradizionalmente “maschili” (costruzioni e attività immobiliari). In Toscana, a metà del 2009, le imprese guidate da donne ammontano a 99.316 unità e rappresentano il 24 per cento del totale delle imprese. Quasi un’impresa su quattro, quindi, è capitanata da donne. Inoltre, il bilancio positivo delle imprese femminili appare ancora più brillante se confrontato con il risultato negativo delle imprese non femminili ( – 0,8 per cento e – 2.544 unità, in valori assoluti, in un anno, da luglio 2008 a luglio 2009). A Siena, in particolare, le imprese non femminili si contraggono in maniera decisa, mentre le imprese “rosa” aumentano dell’1,5 per cento.
“In questo quadro – spiega Simonetta Pellegrini, assessore provinciale alle pari opportunità – l’accordo territoriale di genere si fonda su un’idea di sviluppo tesa a valorizzare il lavoro e le attività delle donne. Il percorso, iniziato circa cinque mesi fa, nasce per diffondere una cultura di genere, con azioni volte ad incidere sui vincoli strutturali e sociali che concorrono nel determinare uno squilibrio di genere a svantaggio delle donne. In questo senso, intendiamo promuovere un’idea di conciliazione vita-lavoro che sia sorretta da una maggiore condivisione dei ruoli all’interno della famiglia, da politiche pubbliche di sostegno ai servizi, da interventi innovativi nell’organizzazione del lavoro delle aziende pubbliche e private. Abbiamo deciso di focalizzarci, attraverso specifici progetti, su due possibili ambiti di intervento: la scuola, intesa come luogo di formazione del sapere, ma anche dell’identità e delle relazioni, e la conciliazione vita-lavoro, con particolare riferimento alla diffusione dei servizi per l’infanzia, dei congedi parentali e di formule flessibili nell’organizzazione del lavoro”.Attivare un cambiamento culturale in tema di conciliazione, agendo sulle scuole dell’infanzia e sulle scuole superiori per garantire percorsi di acquisizione della conoscenza liberi da pregiudizi e da stereotipi associati al genere. E’ questo l’obiettivo dei sette progetti portati avanti dalla Provincia, in collaborazione con le altre istituzioni e associazioni, per favorire la diffusione e l’attuazione del principio di pari opportunità, sia tramite la valorizzazione del ruolo della donna che attraverso la promozione di una più equa distribuzione delle responsabilità familiari e genitoriali. Progetto: ReGen. Relazioni di genere: dall’infanzia all’adolescenza
Soggetto attuatore: Comunità Montana Amiata Valdorcia
Progetto: Genere e scuola. Percorso di Crescita
Soggetto Attuatore: Comune di Siena per conto della gestione associata Siena-Monteriggioni Progetto: Specchio delle mie brame non dirmi chi è la più bella del reameSoggetto attuatore: Comune di Castelnuovo Berardenga
Progetto: GenerAzione Scuola
Soggetto attuatore: Unione dei Comuni Valdichiana Senese – Servizio Associato Centro Pari Opportunità