SIENA. Corriere.it ha pubblicato ieri un articolo a firma di Marco Gasperetti, nel quale si parla di un box che nasconde tecnologie all’avanguardia "capaci di prevedere il collasso di uno stabile, antico o moderno". Il progetto è chiamato WSN (Wireless sensor networks).
"Per monitorare un edificio di quattro piani occorrono una quindicina di sensori – spiega Alessandro Mecocci, ordinario di telecomunicazioni alla facoltà di ingegneria dell’Università di Siena -. Dunque una spesa insignificante che potrebbe essere affrontata anche da un semplice condominio o da un costruttore se la si vuole inserire durante la costruzione delle fondamenta". Realizzata da un team diretto dal professor Mecocci, è in via di sperimentazione a San Gimignano, la rete wireless di "scatole nere", una decina in tutto, saranno installate sulla Torre Rognosa, in piazza del Duomo. Registrerà crepe, vibrazioni, infiltrazioni di umidità, variazioni di temperatura e le informazioni saranno utili anche per un eventuale restauro e consolidamento. Poi si passerà ad altri edifici e si cercherà di creare il "tessuto nervoso della città", con centinaia di scatole nere cablate l’una con l’altra.
Gasperetti spiega che "I dispositivi non sono invasivi e superano di poco le dimensioni di un pacchetto di sigarette al quale spuntano insolite antenne. L’involucro esterno è personalizzabile: può avere l’aspetto di un mattone per gli antichi edifici, oppure ambientarsi come un camaleonte alle architetture più diverse e moderne. Il rivestimento è impermeabile, a prova di urti e i dispositivi interni sono alimentati da normali batterie ricaricabili oppure dotati di minuscoli pannelli solari per avere un’autonomia praticamente perenne".
"I Wsn sono i trasmettitori che custodiscono microcomputer di pochi centimetri quadrati capaci di collegarsi via radio all’unità centrale e alle altre scatole nere – continua Mecocci – per fornire in tempo reale un sacco di informazioni su stabilità, vibrazioni, eventuali movimenti, ma anche infiltrazioni di acqua. In caso di terremoti, poi, i sensori possono monitorare l’evoluzione di una crepa provocata da una scossa".
"Per monitorare un edificio di quattro piani occorrono una quindicina di sensori – spiega Alessandro Mecocci, ordinario di telecomunicazioni alla facoltà di ingegneria dell’Università di Siena -. Dunque una spesa insignificante che potrebbe essere affrontata anche da un semplice condominio o da un costruttore se la si vuole inserire durante la costruzione delle fondamenta". Realizzata da un team diretto dal professor Mecocci, è in via di sperimentazione a San Gimignano, la rete wireless di "scatole nere", una decina in tutto, saranno installate sulla Torre Rognosa, in piazza del Duomo. Registrerà crepe, vibrazioni, infiltrazioni di umidità, variazioni di temperatura e le informazioni saranno utili anche per un eventuale restauro e consolidamento. Poi si passerà ad altri edifici e si cercherà di creare il "tessuto nervoso della città", con centinaia di scatole nere cablate l’una con l’altra.
Gasperetti spiega che "I dispositivi non sono invasivi e superano di poco le dimensioni di un pacchetto di sigarette al quale spuntano insolite antenne. L’involucro esterno è personalizzabile: può avere l’aspetto di un mattone per gli antichi edifici, oppure ambientarsi come un camaleonte alle architetture più diverse e moderne. Il rivestimento è impermeabile, a prova di urti e i dispositivi interni sono alimentati da normali batterie ricaricabili oppure dotati di minuscoli pannelli solari per avere un’autonomia praticamente perenne".
"I Wsn sono i trasmettitori che custodiscono microcomputer di pochi centimetri quadrati capaci di collegarsi via radio all’unità centrale e alle altre scatole nere – continua Mecocci – per fornire in tempo reale un sacco di informazioni su stabilità, vibrazioni, eventuali movimenti, ma anche infiltrazioni di acqua. In caso di terremoti, poi, i sensori possono monitorare l’evoluzione di una crepa provocata da una scossa".