SIENA. La Polizia è intervenuta oggi in via Vivaldi in casa di una signora 82enne, che aveva telefonato al 113 per segnalare un furto. L'anziana ha raccontato ai poliziotti che, intorno alle 8.40, un uomo e una donna sui 50 anni, apparentemente italiani, hanno suonato alla porta e sono entrati in casa e, dopo averle chiesto alcune informazioni sulla sua salute, si sono offerti di praticarle un massaggio. Con tale scusa sono riusciti a farle togliere due catenine in oro, fingendo di depositarle in una scatola appoggiata sul tavolo. Insospettita dall’insolita richiesta dei due, la signora li ha invitati ad uscire di casa. Dopo che la coppia si è allontanata, si è accorta che la scatola sul tavolo era vuota e ha chiamato la Polizia.
E' questa una buona occasione per ricordare che la Questura ha una serie di consigli da fornire, per prevenire le truffe e i raggiri in danno degli anziani e ricorda agli utenti, specie quelli più giovani come figli o nipoti, che hanno maggiore dimestichezza con il computer, che i consigli sono inseriti anche su www.poliziadistato.it.
Questi consigli sono finalizzati a proteggere le fasce più deboli anche dalle pesanti conseguenze psicologiche derivate dall’essere vittima di un reato.
In ogni caso la Questura raccomanda, in primo luogo, di non esitare mai a chiamare il “113” per qualunque problema o per rimuovere ogni dubbio sulle persone che dovessero presentarsi come benefattori. L’esortazione è di non vergognarsi a denunciare di essere stati vittime di un raggiro.
Sul sito Internet sono riportate le modalità, i luoghi più frequenti e i consigli su come fronteggiare le truffe in generale.
Uno scenario tipico dove può aver luogo una truffa può essere ad esempio quando si ricontrollano i soldi all’uscita di un istituto di credito (banche, poste, ecc): quando si fanno operazioni di prelievo o versamento, il consiglio è di farsi possibilmente accompagnare e, nel tragitto di andata e ritorno dalla banca o dall’ufficio postale, di non fermarsi con sconosciuti e non farsi distrarre.
Richieste di falsa beneficenza o falsi funzionari dell’INPS, dell’ENEL o di altri enti erogatori di servizi, falsi rappresentanti delle Forze dell’Ordine possono presentarsi sia da soli che in coppia a volte è una donna. Sotto il profilo psicologico, non è una persona violenta; il più delle volte è ben vestita, abile nel parlare, può fingere di essere stato mandata da un parente, un figlio o un conoscente della vittima designata. Può presentarsi in tuta da lavoro o in uniforme, mostrando addirittura un tesserino di riconoscimento falso o contraffatto. Tenta di farsi consegnare denaro od oggetti preziosi (anelli, bracciali, collane) con varie scuse.
In tutti questi casi la prima raccomandazione è quella di non aprire la porta di casa agli sconosciuti e non dichiarare mai di avere disponibilità economiche nell’abitazione.
L’appello della Questura, rivolto agli anziani ma anche ai vicini di casa e agli impiegati di banca o degli uffici postali, è di non esitare mai a chiamare il “113”per segnalare ogni circostanza anomala o sospetta.