SIENA. “Per molte donne la violenza è pane quotidiano”. Una frase che l’8 marzo le donne troveranno sul sacchetto del pane che acquisteranno alla Coop dell’Unicoop Firenze. Si tratta di un’iniziativa di un gruppo di associazioni femminili per sensibilizzare sui problemi riguardanti i maltrattamenti e la violenza alle donne che non sono solo quelle eclatanti che arrivano sulle prime pagine dei giornali. Le associazioni sono La Nara, centro antiviolenza donna Alice di Prato, Donna chiama Donna di Siena., Donne Insieme di Colle Val d’Elsa. Associazioni che operano come momento di ascolto per le donne che sono in difficoltà. Nei luoghi di lavoro, tra le mura domestiche dove i maltrattamenti spesso non emergono.
“La violenza nei confronti delle donne – hanno puntualizzato le rappresentanti di queste associazioni in una conferenza stampa nella quale hanno presentato la loro iniziativa – va al di là della cultura, del ceto, economico e sociale ed è presente in tutti i tipi di società. E anche nel nostro paese il problema è molto diffuso”.
“L’8 marzo non è una festa della donna ma la giornata internazionale della donna – ha detto Franca Propato della direzione organizzazione soci dell’Unicoop Firenze -. E il sacchetto che diamo è importante per il messaggio che contiene. In questo modo ne potremmo veicolare altri per formare cittadini responsabili”.
Le preoccupazioni delle rappresentanti delle associazioni che operano direttamente sul campo con attività di ascolto sembrano essere reali. Il problema di mentalità e atteggiamenti violenti e discriminatori nei confronti delle donne, dicono, esiste ma spesso viene sottovalutato se non ignorato. Basti pensare che nel 2008 l’associazione Donna chiama Donna ha registrato cinquanta casi di situazione di disagio forte, che può arrivare fino ad atti violenti. Casi che per l’80% si registrano all’interno delle mura domestiche.
“La violenza nei confronti delle donne – hanno puntualizzato le rappresentanti di queste associazioni in una conferenza stampa nella quale hanno presentato la loro iniziativa – va al di là della cultura, del ceto, economico e sociale ed è presente in tutti i tipi di società. E anche nel nostro paese il problema è molto diffuso”.
“L’8 marzo non è una festa della donna ma la giornata internazionale della donna – ha detto Franca Propato della direzione organizzazione soci dell’Unicoop Firenze -. E il sacchetto che diamo è importante per il messaggio che contiene. In questo modo ne potremmo veicolare altri per formare cittadini responsabili”.
Le preoccupazioni delle rappresentanti delle associazioni che operano direttamente sul campo con attività di ascolto sembrano essere reali. Il problema di mentalità e atteggiamenti violenti e discriminatori nei confronti delle donne, dicono, esiste ma spesso viene sottovalutato se non ignorato. Basti pensare che nel 2008 l’associazione Donna chiama Donna ha registrato cinquanta casi di situazione di disagio forte, che può arrivare fino ad atti violenti. Casi che per l’80% si registrano all’interno delle mura domestiche.