Dopo la stipula dei protocolli di intesa, i reparti territoriali del Corpo (Compagnia di Siena, Tenenza di Montepulciano, Tenenza di Poggibonsi e Brigata di Chiusi) durante il primo quadrimestre hanno concluso 35 controlli, di cui 34 irregolari (97%). Ben 36 sono i soggetti denunciati. La percentuale di irregolarità è elevatissima ed è in forte crescita atteso che nello stesso periodo del 2009 la percentuale era del 52%, solo del 19% nel 2008, fino a diventare del 13% nel 2007.
Il dato evidenziato testimonia l’efficacia delle varie forme di collaborazione che si possono instaurare fra le varie istituzioni dello Stato. Gli esiti dell’attività di vigilanza finora condotta sostengono le procedure di scambio di informazioni e dati fra i vari enti, rendendo più incisivi i riscontri a vantaggio dei tempi e della selezione sempre più mirata dei soggetti rispetto all’enorme numero delle posizioni reddituali e patrimoniali da controllare.
Firmati i protocolli, le fiamme gialle hanno subito messo in campo un programma di lavoro selezionando le posizioni più a rischio per preservare le uscite del bilancio dello Stato e degli Enti locali in genere. Oltre a regolarizzare violazioni formali, l’obiettivo è quello di stanare i soliti “furbetti” che distraggono -senza averne titolo- le ridotte risorse economiche destinate alle categorie disagiate, tutelando i principi di solidarietà e giustizia sociale ed offrendo una risposta a chi ha veramente bisogno.
In concreto gli investigatori stanno esaminando migliaia di dati tratti dalle banche dati in loro uso e dalle liste che gli pervengono dai Comuni, per poi eseguire i necessari riscontri sul territorio per orientare al meglio gli interventi e ricostruire in modo analitico l’effettiva situazione reddituale e patrimoniale dei vari nuclei familiari che hanno usufruito dei benefici.
Nel corso dell’attività sono emerse autocertificazioni irregolari in cui venivano indicati redditi sensibilmente inferiori a quelli reali, ovvero venivano del tutto omessi i patrimoni mobiliari ed immobiliari posseduti. Le principali violazioni sono legate a richieste per ottenere contributi comunali per il canone di locazione, per beneficiare di servizi scolastici (es.:contributi per tasse universitarie, libri, mensa e scuolabus), o per ricevere assegni di maternità o aiuti economici per altri servizi sociali.
I 36 soggetti scoperti sono stati denunciati per diversi reati: mendace dichiarazione, indebite percezioni di erogazioni a danno dello Stato, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico. Nei loro confronti sono già state avviate le procedure per la revoca dei benefici ottenuti.
Sempre in tema di agevolazioni fiscali, seppur destinate a finalità di sviluppo economico e di lotta al sommerso, è stata anche individuata una società di Sovicille (SI) che ha eseguito opere di ristrutturazione edilizia in favore di un soggetto che ha richiesto e beneficiato di agevolazioni fiscali pari al 36%. Questa semplice informazione ha dato avvio, come di solito avviene in questi casi, ad un rapido incrocio di dati da cui è emerso che la società, nonostante avesse effettuato diversi lavori nella provincia, per ben due anni è rimasta del tutto sconosciuta al fisco avendo omesso di dichiarare redditi per oltre 500.000 euro.
Questo è un chiaro esempio di come evasione fiscale e frodi alla spesa pubblica sono fenomeni che vanno combattuti in modo congiunto in quanto tra loro spesso legati.
Tutto questo riguarda l’attualità, ma in prospettiva la collaborazione tra Guardia di finanza ed enti locali farà registrare un ulteriore rafforzamento in previsione della riforma in senso federalista del sistema fiscale, posto che la presenza capillare dei reparti sul territorio agevola senz’altro l’attività di prevenzione e contrasto alle frodi in danno dei bilanci pubblici. La riforma in atto, infatti, punta ad una maggiore responsabilizzazione finanziaria delle amministrazioni locali, prevedendo altresì meccanismi di carattere premiale a favore degli Enti che, attraverso l’azione di contrasto all’evasione, riusciranno ad ottenere risultati positivi in termini di maggior gettito.
In tale ottica si innesta il lavoro sistematico di ricerca informativa, osservazione e studio dell’evoluzione del sistema economico e finanziario che i Reparti della Guardia di Finanza già sviluppano in modo sistematico sull’intero territorio nazionale.