Siena partecipa alla giornata internazionale con numerosi eventi

di Annalisa Coppolaro
SIENA. La notizia è di ieri: lui aveva provato ad ammazzarla l’anno scorso, lo avevano messo in galera. Poi gli hanno dato gli arresti domiciliari. E lui stavolta l’ha ammazzata davvero, decine di coltellate perchè lei lo aveva lasciato. Una delle tante storie di violenza, spesso da parte di uomini abbandonati da donne stanche di violenze o semplicemente innamorate di un altro. E nemmeno così lontane da noi: solo sei mesi fa a Murlo una donna trentenne dominicana è stata barbaramente uccisa per strada dal marito, dopo che lei lo aveva lasciato a causa delle violenze di lui.
Ogni anno in Italia una donna su tre subisce aggressioni da parte di un uomo. Spesso sono gli ex che non accettano l’abbandono. E il 25 novembre in tutto il mondo si celebra la giornata contro la violenza


Ogni anno in Italia una donna su tre subisce aggressioni da parte di un uomo. Spesso il suo ex
alle donne. A Siena si ricorda con la proiezione di un film domani, 24 novembre, alle 16 in Facoltà di lettere , via Fieravecchia (un film del 1972 dal titolo Un processo per stupro di L.Rotondo). Segue un incontro a cui intervengono Alessia Dro – Gruppo Presenti Differenti; Albalisa Sampieri – Atelier Vantaggio Donna; Carlo Saracini – Avvocato.
Seguiranno contributi a cura del Gruppo Presenti, Differenti, introduce e coordina: Pina Sangiovanni. Ma si stanno anche muovendo le associazioni senesi come Donna chiama donna, la cui presidente Annamaria Rallo ha scritto di recente un intervento su quanto gli ultimi due anni siano simbolici, nel panorama politico, per descrivere una situazione che si sta deteriorando.
“Le ultime vicende che coinvolgono Berlusconi mi hanno fatto riflettere (con rabbia) sul concetto di donna come corpo/carne usa e getta da comprare, da umiliare in nome della trionfante virilità maschile. E’ il concetto sempre più affermato e diffusosi a destra e anche nella società italiana, che sta alla base della violenza contro di noi, e sull’omofobia che alberga nella mente di molti, troppi uomini e anche donne purtroppo, e che si tramuta pure quella in violenza non solo verbale contro i gay”. Ecco, questi atteggiamenti che fanno riflettere e che dovrebbero indignare stanno purtroppo divenendo accettabili, persino perversamente graditi da alcuni. Solo una settimana fa Tobia Jones sul Guardian del 17 novembre nota che gli scandali sessuali che coinvolgono ormai di frequente il premier non sembrano quasi sfiorare gli italiani, che talvolta segretamente lo ammirano per la sua capacità di attrarre stuoli di ragazzine… Da brivido. Per riflettere su temi raccapriccianti come questo si stanno muovendo le associazioni più disparate anche a livello locale: dai gruppi pari opportunità fino a gruppi quali l’associazione Maschile Plurale e l’Università delle donne di Milano,
“Oggi si dice la violenza sulle donne è un’emergenza.- scrive Lea Melandri dell’Università delle donne – Se questo è vero, allora lo è stata da millenni, vuol dire che è stata da sempre la normalità, vuol dire che le donne in qualche modo si sono dovute adattare. Dobbiamo avere il coraggio di riconoscere che c’è una complicità. Denunciare la violenza vuol dire riconoscere che è un fatto sociale, politico, e non la devianza di un singolo.”. In queste parole purtroppo si riconosce il fenomeno reiterato che in certe civiltà non si nota nemmeno più, essendo parte del modo di vivere, e addirittura perpetrato da quelle madri che accettano la violenza sulle figlie da parte di uomini della loro cultura che “hanno il diritto” di farlo perchè sempre accaduto…Il documento da cui è tratto il passaggio di Melandri si chiama “Il legame insospettabile tra amore e violenza”, e, da solo, con gli scritti di Melandri e di Stefano Ciccone, presidente di Maschile Plurale, rappresenta un modo di combattere la violenza sulle donne. E’ anche così, con la parola, che lo si fa quotidianamente. E il 25 novembre – data scelta per ricordare il sacrificio delle sorelle Mirabal, attiviste dominicane uccise il 25 novembre 1961 perchè opposte al regime del loro paese – se ognuno di noi penserà per un attimo ad almeno una donna che conosce e che ha subito violenza avrà già iniziato a lottare contro un fenomeno che non bisogna MAI sottovalutare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA