di Tobia Bondesan
SIENA. Da quel 25 aprile del 1945, quando l’Italia fu liberata dalle forze nazifasciste, sono passati sessantacinque anni, ma le celebrazioni sembrano resistere nel tempo. In tutta la provincia i piccoli eventi si moltiplicano, dai più piccoli festeggiamenti paesani fino ad arrivare alle manifestazioni organizzate in città.
Anche quest’anno le ore che più di mezzo secolo fa hanno segnato la fine di un incubo durato decenni sono state rivissute da molti cittadini in comunità: tra sabato 24 e domenica 25 molti si sono incontrati intorno alle gare podistiche, ai locali delle Stanze della Memoria (via Malavolti, 9), ai monumenti.
Alle ore 16.45 di domenica, dopo la deposizione delle corone di fiori all’Asilo Monumento, è partito il corteo, preceduto dalla banda Città del Palio. In seguito, intorno alle 17.30, ha preso avvio la cerimonia ufficiale in piazza del Campo. Si sono alternati al microfono il sindaco di Siena Maurizio Cenni, il presidente della provincia Simone Bezzini, un esponente degli studenti e, atteso, Moni Ovadia.
Lo stesso Ovadia che poi intorno alle 19.30 è salito sul palco del Teatro dei Rozzi (piazza Indipendenza) per presentare lo spettacolo “Senza Confini ebrei e zingari”: è un recital di canti e musiche che raccontano storie di rom, sinti ed ebrei: genti in esilio che ne hanno saputo trarre forza. Moni Ovadia, artista bulgaro nato da una famiglia ebraica e cresciuto a Milano, che porta da anni la cultura ebraica est-europea all’attenzione del pubblico italiano, conosciuto per il suo impegno sociale per la pace e contro ogni discriminazione, ha lanciato un messaggio dal palcoscenico, attraverso la musica e il teatro: l’occorrenza di un impegno comune per evitare che beni preziosi come la libertà e la dignità di ogni singolo essere umano e di ogni popolo possano essere “negoziati”.
Lo spettacolo, con ingresso libero, ha chiuso le celebrazioni organizzate dalla Provincia di Siena per celebrare l’anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. L’edizione 2010 delle celebrazioni va sotto il titolo di “Resistenza, cuore della democrazia”, frutto del concorso “LiberiAmo il 25 Aprile” promosso dal Comitato per coinvolgere maggiormente i giovani.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SIENA. Da quel 25 aprile del 1945, quando l’Italia fu liberata dalle forze nazifasciste, sono passati sessantacinque anni, ma le celebrazioni sembrano resistere nel tempo. In tutta la provincia i piccoli eventi si moltiplicano, dai più piccoli festeggiamenti paesani fino ad arrivare alle manifestazioni organizzate in città.
Anche quest’anno le ore che più di mezzo secolo fa hanno segnato la fine di un incubo durato decenni sono state rivissute da molti cittadini in comunità: tra sabato 24 e domenica 25 molti si sono incontrati intorno alle gare podistiche, ai locali delle Stanze della Memoria (via Malavolti, 9), ai monumenti.
Alle ore 16.45 di domenica, dopo la deposizione delle corone di fiori all’Asilo Monumento, è partito il corteo, preceduto dalla banda Città del Palio. In seguito, intorno alle 17.30, ha preso avvio la cerimonia ufficiale in piazza del Campo. Si sono alternati al microfono il sindaco di Siena Maurizio Cenni, il presidente della provincia Simone Bezzini, un esponente degli studenti e, atteso, Moni Ovadia.
Lo stesso Ovadia che poi intorno alle 19.30 è salito sul palco del Teatro dei Rozzi (piazza Indipendenza) per presentare lo spettacolo “Senza Confini ebrei e zingari”: è un recital di canti e musiche che raccontano storie di rom, sinti ed ebrei: genti in esilio che ne hanno saputo trarre forza. Moni Ovadia, artista bulgaro nato da una famiglia ebraica e cresciuto a Milano, che porta da anni la cultura ebraica est-europea all’attenzione del pubblico italiano, conosciuto per il suo impegno sociale per la pace e contro ogni discriminazione, ha lanciato un messaggio dal palcoscenico, attraverso la musica e il teatro: l’occorrenza di un impegno comune per evitare che beni preziosi come la libertà e la dignità di ogni singolo essere umano e di ogni popolo possano essere “negoziati”.
Lo spettacolo, con ingresso libero, ha chiuso le celebrazioni organizzate dalla Provincia di Siena per celebrare l’anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. L’edizione 2010 delle celebrazioni va sotto il titolo di “Resistenza, cuore della democrazia”, frutto del concorso “LiberiAmo il 25 Aprile” promosso dal Comitato per coinvolgere maggiormente i giovani.
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