di Silvia Vecoli
SIENA. Oggi, 20 settembre, la città ha festeggiato il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, ricordando lo storico giorno con un programma di festeggiamenti ad ingresso libero.
Il 20 settembre 1870 l’artiglieria del Regno d’Italia aprì una passaggio nelle mura aureliane di Roma. Il varco, adiacente a Porta Pia, fu attraversato dai bersaglieri e questo sancì la fine del potere dello Stato Pontificio e praticamente l’inizio dell’Unità d’Italia.
I festeggiamenti sono stati aperti alle 18,30 nella Sala del Risorgimento di Palazzo Pubblico; e non poteva che essere la sala del Risorgimento con gli affreschi di Amos Cassioli e Cesare Maccari. L’assessore Marcello Flores ha introdotto l’intervento di Tommaso Detti, direttore del Dipartimento di Storia dell’Università di Siena, sul Risorgimento e la Storia d’Italia. A seguire, nel Teatro dei Rinnovati, alle ore 21, 15 si è tenuto il concerto lirico “Le note del Risorgimento italiano” del soprano senese Cristina Ferri che, insieme al baritono Brian Nickel, ha offerto al pubblico una serie di arie risorgimentali; il tutto accompagnato dal pianoforte del maestro Fabrizio Corona.
Gli interventi della serata hanno permesso al folto pubblico presente di ripercorrere la difficile costruzione dell’Italia,alla ricerca degli elementi caratterizzanti l’identità del Paese, in grado di accomunare persone dominate a lungo da culture straniere. I giovani, accorsi in numero consistente, dimostrano come l’argomento sia particolarmente sentito, in un momento così difficile politicamente ed economicamente, che ha cancellato sia ideali, che memorie, aprendosi ad una globalizzazione sfrenata. Un secolo e mezzo fa il grido” Viva Verdi”, un incitamento ben mascherato, indirizzato più a Vittorio Emanuele Re d'Italia, affinché cacciasse l'invasore, che non al grande compositore risorgimentale, potrebbe condensare i primi caratteri nazionali.
SIENA. Oggi, 20 settembre, la città ha festeggiato il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, ricordando lo storico giorno con un programma di festeggiamenti ad ingresso libero.
Il 20 settembre 1870 l’artiglieria del Regno d’Italia aprì una passaggio nelle mura aureliane di Roma. Il varco, adiacente a Porta Pia, fu attraversato dai bersaglieri e questo sancì la fine del potere dello Stato Pontificio e praticamente l’inizio dell’Unità d’Italia.
I festeggiamenti sono stati aperti alle 18,30 nella Sala del Risorgimento di Palazzo Pubblico; e non poteva che essere la sala del Risorgimento con gli affreschi di Amos Cassioli e Cesare Maccari. L’assessore Marcello Flores ha introdotto l’intervento di Tommaso Detti, direttore del Dipartimento di Storia dell’Università di Siena, sul Risorgimento e la Storia d’Italia. A seguire, nel Teatro dei Rinnovati, alle ore 21, 15 si è tenuto il concerto lirico “Le note del Risorgimento italiano” del soprano senese Cristina Ferri che, insieme al baritono Brian Nickel, ha offerto al pubblico una serie di arie risorgimentali; il tutto accompagnato dal pianoforte del maestro Fabrizio Corona.
Gli interventi della serata hanno permesso al folto pubblico presente di ripercorrere la difficile costruzione dell’Italia,alla ricerca degli elementi caratterizzanti l’identità del Paese, in grado di accomunare persone dominate a lungo da culture straniere. I giovani, accorsi in numero consistente, dimostrano come l’argomento sia particolarmente sentito, in un momento così difficile politicamente ed economicamente, che ha cancellato sia ideali, che memorie, aprendosi ad una globalizzazione sfrenata. Un secolo e mezzo fa il grido” Viva Verdi”, un incitamento ben mascherato, indirizzato più a Vittorio Emanuele Re d'Italia, affinché cacciasse l'invasore, che non al grande compositore risorgimentale, potrebbe condensare i primi caratteri nazionali.