Importante incontro con il presidente Enrico Rossi per cercare soluzioni alla desertificazione dei piccoli centri
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SIENA. Si è svolto ieri pomeriggio (3 agosto) l’incontro richiesto con una lettera inviata al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, da un gruppo di parlamentari toscani del Pd, in cui si chiedeva di lavorare assieme alla Regione per affrontare, anche dopo l’allarme di numerosi Comuni della nostra Provincia, la difficile situazione di molti uffici postali di cui si ventilava l’ipotesi chiusura. Durante l’incontro è stato esaminato il quadro che emerge dalla ipotetica lista nera dei circa 170 uffici postali a rischio chiusura, che in Toscana andrebbe a toccare numerosissime aree rurali e montane contribuendo a processi di desertificazione dei piccoli centri, abitati soprattutto da persone anziane, che avrebbero notevoli difficoltà di spostamento.
“È stato un incontro molto importante – commenta l’onorevole Susanna Cenni, parlamentare senese del Pd – per fare il punto sulla situazione attuale ed avviare un percorso di lavoro condiviso. Il presidente Enrico Rossi ci ha riferito degli incontri con la dirigente toscana di Poste italiane Spa e abbiamo deciso di coordinare alcune azioni immediate tra l’attività parlamentare e quella del governo regionale, con l’intenzione di chiedere a breve un incontro con l’amministratore delegato di Poste Sarmi. Nella prossima settimana, intanto, si susseguiranno verifiche normative nazionali e regionali e atti di ispezione parlamentare, tra i quali un’interrogazione urgente, già depositata, ma inizierà anche un lavoro che potrebbe portare a nuove proposte legislative. La giunta regionale approfondirà la possibilità di abbinare alcuni servizi oggi svolti dagli uffici postali a esercizi di pubblica utilità o commerciali, e sulla base del quadro che emergerà dal lavoro parlamentare e regionale si svolgerà l’incontro con la dirigenza di Poste italiane, coinvolgendo anche il sistema dei Comuni toscani”.
“Il lavoro coordinato tra parlamentari e Presidenza della Regione – continua Cenni – appena iniziato, è molto positivo. Siamo tutti preoccupati, soprattutto in questa fase di riorganizzazione di servizi e di tagli ai costi della spesa pubblica, della ricaduta che può avere una decisione come quella di Poste italiane, soprattutto sulle comunità più periferiche e sulla popolazione anziana, che sarebbe privata di un servizio importante. Non possiamo lasciare soli i sindaci e i cittadini e non possiamo assistere a possibili processi di nuovo spopolamento dalle aree rurali e marginali della nostra Regione”.
“È stato un incontro molto importante – commenta l’onorevole Susanna Cenni, parlamentare senese del Pd – per fare il punto sulla situazione attuale ed avviare un percorso di lavoro condiviso. Il presidente Enrico Rossi ci ha riferito degli incontri con la dirigente toscana di Poste italiane Spa e abbiamo deciso di coordinare alcune azioni immediate tra l’attività parlamentare e quella del governo regionale, con l’intenzione di chiedere a breve un incontro con l’amministratore delegato di Poste Sarmi. Nella prossima settimana, intanto, si susseguiranno verifiche normative nazionali e regionali e atti di ispezione parlamentare, tra i quali un’interrogazione urgente, già depositata, ma inizierà anche un lavoro che potrebbe portare a nuove proposte legislative. La giunta regionale approfondirà la possibilità di abbinare alcuni servizi oggi svolti dagli uffici postali a esercizi di pubblica utilità o commerciali, e sulla base del quadro che emergerà dal lavoro parlamentare e regionale si svolgerà l’incontro con la dirigenza di Poste italiane, coinvolgendo anche il sistema dei Comuni toscani”.
“Il lavoro coordinato tra parlamentari e Presidenza della Regione – continua Cenni – appena iniziato, è molto positivo. Siamo tutti preoccupati, soprattutto in questa fase di riorganizzazione di servizi e di tagli ai costi della spesa pubblica, della ricaduta che può avere una decisione come quella di Poste italiane, soprattutto sulle comunità più periferiche e sulla popolazione anziana, che sarebbe privata di un servizio importante. Non possiamo lasciare soli i sindaci e i cittadini e non possiamo assistere a possibili processi di nuovo spopolamento dalle aree rurali e marginali della nostra Regione”.