Approvato un documento da consegnare a Mancini

SIENA. Ieri (22 luglio) si è svolta una riunione a cui hanno partecipato 11 dei 16 deputati generali della Fondazione Mps (assente il presidente Mancini). Nel corso dell’assemblea è stato approvato un documento che domani sarà portato nella riunione convocata dal presidente e che dovrebbe essere letto in sintesi da Mancini e potrebbe essere messo ai voti su richiesta degli 11 “dissidenti” nel corso di tale riunione.
Il documento pare sia piuttosto critico nei confronti del presidente Mancini e degli organi tecnici per alcune scelte che, secondo gli 11 consiglieri, dovevano essere portate prima all’attenzione della Deputazione generale. Tra cui la decisione di votare sì all’abolizione del 4%. Si fa notare anche che nel maggio 2006, all’insediamento di Mancini, “la Fondazione avesse un patrimonio di 6 miliardi, al momento della sua uscita ne avrà uno di 600 milioni”.
Un punto controverso riguarda la lettera inviata il 17 luglio dal Consiglio regionale, in cui si metteva in dubbio la legittimazione di Mancini a votare sul 4% senza un passaggio preventivo in Deputazione generale. La missiva era firmata dal presidente del Consiglio regionale Alberto Monaci (Pd). La lettera era stata inviata anche al ministro Saccomanni ed al presidente di Mps, Alessandro Profumo.
Ne era seguita una querelle – regolamenti alla mano – tra Mancini e Monaci sulla competenza e la legittimità. Resta il fatto che Alberto Monaci ha 40 giorni di tempo per decidere se presentare ricorso sulla scelta di Mancini.
Ne era seguita una querelle – regolamenti alla mano – tra Mancini e Monaci sulla competenza e la legittimità. Resta il fatto che Alberto Monaci ha 40 giorni di tempo per decidere se presentare ricorso sulla scelta di Mancini.