A febbraio è previsto il picco di ammalati
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SIENA. A quanto pare gli esperti presumono che, visto il procedere a lumaca del virus, il picco influenzale quest’anno dovrebbe esserci tra la fine di gennaio e febbraio, in concomitanza con l’abbassarsi delle temperature e il freddo che fino ad oggi non c’è stato. Nella nostra provincia sono 28211 le dosi di vaccino adiuvato riservato alle persone ultrasettantacinquenni che la Usl ha distribuito ai medici di medicina generale e 15920 le dosi di vaccino split riservato a bambini e persone a rischio distribuito agli stessi medici di famiglia e pediatri di libera scelta. I primi dati su quante persone effettivamente si sono vaccinate saranno disponibili tra qualche settimana. Al momento c’è attesa per il picco influenzale che quest’anno ritarda soprattutto per i motivi legati alle alte temperature che abbiamo avuto fino ad oggi.
I sintomi principali dell’influenza sono quelli classici: febbre improvvisa sopra i 38 gradi, abbinata a malessere generale, spossatezza, dolori ossei o muscolari.
L’aver fatto la vaccinazione è importantissimo non solo perché protegge dalla malattia ma anche perché è in grado di ridurre il rischio di complicanze, ricoveri e decessi, più frequenti nelle persone con patologie croniche e anziani. L’influenza, lo ricordiamo, è la principale causa di assenza dal lavoro e da scuola, e, ancora oggi, la terza causa di morte in Italia per patologia infettiva. Importante quest’anno nella campagna di vaccinazione, per i cittadini che compiono 65 anni, anche l’offerta attiva e senza alcun costo della vaccinazione antipneumococcica, fino ad oggi gratuita solo per le categorie a rischio. I nati nel 1950, individuati come classe di età ottimale per la risposta immunitaria, hanno potuto scegliere anche di vaccinarsi contro lo pneumococco. La ex AUSL 7 ha acquisito 3235 dosi di questo vaccino, anch’esso distribuito ai medici di famiglia.