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di Antonella Pacella
SIENA. Quella di Andrea è, purtroppo, la storia di molte persone il cui cuore ha smesso di battere all’improvviso. Non è facile per una famiglia accettare un distacco così traumatico. Dire addio ad un figlio è innaturale e fare di quel distacco un’opportunità per salvare altre vite è un modo per dare un senso ad un dolore profondo. Veicolare quell’amore genitoriale verso altre vite è quanto hanno fatto il papà e la mamma di Andrea Massari.
Il 17 giugno del 2007, infatti, Andrea, senese, studente di Giurisprudenza a Siena, si è accasciato improvvisamente a terra in un bar affollato di gente. Poco hanno potuto fare i medici del 118; a rendere ancora più dolorosa la sua fine è stata l’assenza sull’ambulanza di un defibrillarore. Eppure, bastava solo la presenza di questo piccolo strumento per cambiare le sorti della sua vita.
Purtroppo, sono tante le storie come la sua.
In seguito, la mamma di Andrea, Dilva Genovesi ha costituito un’associazione che si chiama “Associazione Andrea Massari Onlus” : “Ho deciso di creare questa associazione perché voglio attraverso la collaborazione di ricercatori e medici che studiano le cause delle morti improvvise nei giovani, far conoscere all’opinione pubblica queste malattie genetiche che portano la morte in soggetti sani. Inoltre è mia intenzione far sì che nei luoghi di maggiore concentrazione di persone, scuole, palestre, piscine, luoghi pubblici, enti, centri commerciali ecc. vi siano dei defibrillatori semiautomatici e del personale formato ad usarli”, ha dichiarato Dilva.
La prevenzione può essere l’unica arma utile ed efficace in caso di “morte improvvisa” e mettendo in atto alcuni semplici accorgimenti come la chiamata tempestiva dei soccorsi (118) , l’esecuzione precoce delle manovre di rianimazione, la defibrillazione precoce e l’Intervento tempestivo del soccorso avanzato (mezzo di soccorso 118), si può cercare di impedire l’evento nefasto.
In questi anni sono stati donati in tutto 15 defibrillatori, la mamma di Andrea, consegnerà altri tre defibrillatori al CUS al settore scherma, ed ad un’organizzazione sportiva di Castelnuovo Berardenga.
Prevenzione e ricerca possono davvero salvare delle vite.
Per informazioni: www.andream.org e-mail: dilvagenovesi@alice.it