NAPOLI. Il caffè è l’emblema dell’Italia, in particolare di Napoli. Sebbene ereditato dalle Americhe dopo la scoperta e la colonizzazione, la bevanda nera fumante e profumata, che ci concediamo ogni giorno (anche più di una volta), è diventata una tradizione per gli italiani, i quali dalla colazione fino a poco prima della cena, amano prendersi una pausa dalla routine proprio davanti una tazzina di caffè.
Il fatto che il consumo di caffeina in tutto il mondo sia a volte smoderato, ha spinto spesso medici e ricercatori a condurre studi per capire quali effetti benefici e malefici il caffè potesse avere sull’organismo umano. Ebbene a tal proposito la scienza si divide. Dunque quanto caffè si può consumare al giorno? Fa bene o fa male? Diamo una risposta ad alcune di queste domande.
La quantità di caffè ideale: lo studio
La prima domanda che tutti si pongono è quanto caffè idealmente possiamo bere al giorno senza considerarlo potenzialmente dannoso? A darci una sorta di indicazione a riguardo è stato uno studio condotto dall’università del South Australia, secondo il quale entro un determinato dosaggio, il caffè farebbe addirittura bene.
La nuova indagine rivela che bere più di sei tazze al giorno di caffè può provocare disturbi cardiovascolari. Per giungere a questa conclusione, sono stati analizzati dati e formazioni genetiche di persone (circa 350 mila) abituate ad esagerare con l’assunzione di caffè. Attingendo anche ad un archivio dati, il Biobank UK, sono emersi circa 8,4 mila casi di persone che hanno sofferto di ictus o infarto e che tra le abitudini segnalavano abuso di caffè.
Incrociando tutti i dati analizzati, gli studiosi dell’università australiana hanno concluso dicendo che assumere più di sei tazzine al giorno può aumentare rischio di infarto o di ictus, rispetto all’assunzione di due o tre tazzine massimo al giorno. Le conclusioni non finiscono qui.
Non bere caffè fa male
Il bello dello studio appena argomentato sta anche nell’additare chi caffè non ne beve proprio. Emerge infatti dalla ricerca che chi evita la caffeina o beve decaffeinato ha comunque buona percentuale di soffrire di disturbi cardiovascolari. L’ideale dunque sarebbe un consumo moderato che porta con sé non pochi vantaggi. Questo perché all’interno del caffè sono presenti sostanze antinfiammatorie e antiossidanti capaci di equilibrare la salute del nostro organismo, tenendo lontane alcune patologie.
Qual è la dose massima di caffè?
Dunque fino a che punto possiamo consumare caffè e considerarlo benefico per il nostro corpo piuttosto che malevolo? I ricercatori hanno spiegato che la loro ricerca si è basata sull’analisi di un particolare gene, il CYP1A2, il quale si occupa di metabolizzare la caffeina. Dallo studio di questo gene è emerso che se lo stesso muta, riesce a sintetizzare e a metabolizzare in maniera più mirata la caffeina. Sempre dall’incrocio analitico dei dati, viene fuori che, se questo gene muta come si deve, non si corre alcun rischio di soffrire di malattie cardiovascolari, fermo restando che nel nostro organismo resta altresì immutata la presenza del gene.
I ricercatori comunque ci hanno tenuto a sottolineare che è importante non abusare col caffè. Sarebbe qui di opportuno seguire i consigli mossi nel 2015, dall’European Food Safety Authority (EFSA). L’ente a suo tempo aveva infatti dato indicazione circa i limiti per la quantità di caffeina da poter bere tutti i giorni senza provocare danni alla salute. Ad ogni modo l’EFSA aveva indicato come dose giornaliera ideale per ogni soggetto un quantitativo che va dai 200 ai 400 mg. Aveva altresì riportato una quantità limite che non può andare oltre le 5 tazzine di caffè espresso al giorno. Quindi bere caffè sì, ma con moderazione.
Fonte: Lettoquotidiano.it
