FIRENZE. In Toscana tutte le Aziende sanitarie, coordinate dalla Regione, hanno strutturato un sistema in rete per la diagnosi e il trattamento precoce dell’infarto, che rende possibile ridurre in maniera molto significativa il tempo che intercorre tra l’episodio acuto e il trattamento in ospedale. Lo rende noto la Regione, dopo le polemiche seguite alla morte di Pino Daniele. Questo, si precisa ancora, considerando che i tempi di intervento fanno la differenza, dato che per ogni 30 minuti di ritardo dall’inizio dei sintomi al trattamento, si calcola un incremento della mortalità di circa l’1 per cento.
Il risultato di questa attività in rete, che comprende i 118, i Pronto soccorso, le Emodinamiche, le Unita coronariche, le Cardiologie e le Rianimazioni per i casi più gravi, sono i numeri: secondo i dati del Programma nazionale esiti redatto dall’Agenas, nel 2013 in Toscana, la mortalità media a 30 giorni dal ricovero dopo infarto è del 7.3, contro il 9.3 della media nazionale. Nella Asl 9 di Grosseto è del 6.8 per cento.