Tecniche all’avanguardia come la microscopia confocale e l’OCT, già disponibili negli ospedali della regione
FIRENZE. Non sono melanomi, ma è ugualmente necessario scoprirli tempestivamente e affrontarli, per poter impostare la giusta cura. “I principali tumori della pelle sono il carcinoma basocellulare, oltre 4.000 nuovi casi l’anno in Toscana, lo spinocellulare (400 nuovi casi) e la cheratosi attinica, 7.000 nuovi casi l’anno in regione. Rappresentano il 95% di tutte le neoplasie cutanee” spiega il prof. Nicola Pimpinelli, Direttore SS.CC. Dermatologia area Firenze, Azienda USL Toscana Centro, Dipartimento Scienze della Salute, Università degli Studi di Firenze. “Anche se ancora non conosciamo esattamente l’incidenza di queste forme, non monitorate dal Registro Tumori Toscano – continua il prof. Pimpinelli – sappiamo però che sono più a rischio i lavoratori all’aperto: uno studio della Regione Toscana su un campione di circa 600 lavoratori all’aperto ha evidenziato che il 7% di loro aveva almeno una forma di tumore cutaneo non melanoma, e che ben il 27% di un campione di 500 soggetti affetti da tumore cutaneo non melanoma svolgeva lavori all’aperto. Il rischio professionale di pescatori, operai edili, agricoltori, cavatori è dunque più alto proprio perché l’esposizione ai raggi solari è il principale fattore di rischio. Altro importante fattore è l’uso sempre più frequente di lampade abbronzanti artificiali che ha prodotto un aumento del rischio di insorgenza di tumori cutanei del 2,5% in più rispetto a chi non ne fa uso”.
Per sconfiggere i tumori della pelle non melanoma che, se trascurati, possono in alcuni casi trasformarsi in carcinomi invasivi, è fondamentale la diagnosi precoce. L’Ambulatorio di Dermatologia generale dell’Ospedale di Siena assicura tempi di attesa minimi e per una visita oggi si arriva ad aspettare anche un solo giorno. Ma se il tempo è un fattore determinante, la tecnologia è un ausilio indispensabile, che può cambiare l’esito di un percorso di cura. Quello di Siena è l’unico centro in Toscana e tra i pochissimi in Italia a disporre del microscopio confocale laser, uno strumento non invasivo per la diagnosi precoce dei tumori della pelle. “Simile a un ecografo dotato di una sonda, permette di osservare le diverse strutture cutanee con una altissima risoluzione, consentendo così il riconoscimento delle singole cellule – chiarisce il Prof. Pietro Rubegni, Consigliere della SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse) e Direttore della U.O.C. di Dermatologia dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria Senese -. In tal modo offre la possibilità di eseguire una “chirurgia più sicura” rispetto a quella tradizionale: la chirurgia di Mohs. Permette infatti di disegnare i bordi del tumore prima dell’intervento e di ridurre in modo significativo il rischio di recidive dovute ad asportazioni incomplete”. Terapia di riferimento per la rimozione dei tumori del volto negli USA ed in molte nazioni Europee, la chirurgia di Mohs, si esegue in pochissime altre sedi Dermatologiche italiane. È però anche un’altra la tecnologia di ultima generazione di cui Siena dispone e che la qualifica come unica in Italia e accompagnata da sole altre tre nazioni in tutta Europa: l’OCT (tomografia a coerenza ottica) ad altissima definizione (line-field confocal optical coherence tomography – LC-OCT). “Si tratta di uno strumento complementare alla microscopia confocale – sottolinea Rubegni – che offre immagini verticali della cute e permette di esplorarla in profondità. Attraverso il suo utilizzo oggi valutiamo l’efficacia di alcune terapie locali dei tumori cutanei, soprattutto del volto, che continuiamo a monitorare fino a guarigione avvenuta”.
Oltre che in ambito diagnostico, la realtà senese è leader anche sul fronte della cura. “Il trattamento ad oggi più efficace contro il carcinoma cutaneo – chiarisce il Prof. Marco Romanelli, Dipartimento medicina clinica e sperimentale, Università degli Studi di Pisa e Direttore U.O.C. Dermatologia dell’area medica e oncologica, Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana – è quello chirurgico. Ci sono situazioni specifiche, però, che non rendono possibile sottoporre il paziente a un’operazione, a causa delle sue condizioni generali, di una sua libera scelta o ad esempio per le dimensioni della massa tumorale. In questi casi l’alternativa terapeutica più valida è fornita dalla radioterapia, opzione particolarmente indicata nei tumori di piccole dimensioni. Altre possibilità di trattamento sono offerte dall’ elettro-chemioterapia, nelle lesioni localmente avanzate e dalla criochirurgia, considerabile però solo in caso di controindicazione ad altre terapie”.
E’ infine opportuno sottolineare la disponibilità di terapie locali in grado di agire efficacemente sul cosiddetto “campo di cancerizzazione”, cioè sull’area di pelle dove insorge il tumore e che presenta i segni clinici e/o istologici e/o molecolari del danno cronico da esposizione solare.
“I tumori cutanei, ci dicono gli studi, sono in costante aumento, anche a causa del progressivo invecchiamento della popolazione – è il commento di Stefania Saccardi, assessore al diritto alla salute della Regione Toscana – La Toscana è una delle regioni più “vecchie”, con un alta percentuale di anziani, e dunque il problema ci riguarda molto. A fronte di questo, però, in Toscana abbiamo strutture e tecnologie all’avanguardia, in grado di fare diagnosi precoce dei tumori della pelle, e anche di intervenire con tecniche chirurgiche che, come ci dicono gli esperti, vengono usate in pochissimi altri centri di dermatologia in Italia. Detto questo, però, è sempre bene ricordare che la prima misura di sicurezza è la prevenzione: dunque, esporsi al sole con le dovute cautele e secondo le regole dettate dai dermatologi, ed evitare le lampade abbronzanti”.
Oltre che in ambito diagnostico, la realtà senese è leader anche sul fronte della cura. “Il trattamento ad oggi più efficace contro il carcinoma cutaneo – chiarisce il Prof. Marco Romanelli, Dipartimento medicina clinica e sperimentale, Università degli Studi di Pisa e Direttore U.O.C. Dermatologia dell’area medica e oncologica, Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana – è quello chirurgico. Ci sono situazioni specifiche, però, che non rendono possibile sottoporre il paziente a un’operazione, a causa delle sue condizioni generali, di una sua libera scelta o ad esempio per le dimensioni della massa tumorale. In questi casi l’alternativa terapeutica più valida è fornita dalla radioterapia, opzione particolarmente indicata nei tumori di piccole dimensioni. Altre possibilità di trattamento sono offerte dall’ elettro-chemioterapia, nelle lesioni localmente avanzate e dalla criochirurgia, considerabile però solo in caso di controindicazione ad altre terapie”.
E’ infine opportuno sottolineare la disponibilità di terapie locali in grado di agire efficacemente sul cosiddetto “campo di cancerizzazione”, cioè sull’area di pelle dove insorge il tumore e che presenta i segni clinici e/o istologici e/o molecolari del danno cronico da esposizione solare.
“I tumori cutanei, ci dicono gli studi, sono in costante aumento, anche a causa del progressivo invecchiamento della popolazione – è il commento di Stefania Saccardi, assessore al diritto alla salute della Regione Toscana – La Toscana è una delle regioni più “vecchie”, con un alta percentuale di anziani, e dunque il problema ci riguarda molto. A fronte di questo, però, in Toscana abbiamo strutture e tecnologie all’avanguardia, in grado di fare diagnosi precoce dei tumori della pelle, e anche di intervenire con tecniche chirurgiche che, come ci dicono gli esperti, vengono usate in pochissimi altri centri di dermatologia in Italia. Detto questo, però, è sempre bene ricordare che la prima misura di sicurezza è la prevenzione: dunque, esporsi al sole con le dovute cautele e secondo le regole dettate dai dermatologi, ed evitare le lampade abbronzanti”.