Tonifica i muscoli, combatte lo stress, favorisce il recupero delle energie mentali e amplifica i nostri sensi
ROMA. Il contatto con i suoni, i profumi e i colori della natura apporta numerosi benefici al corpo e alla mente. Oltre a essere un ottimo rimedio per ridurre lo stress, l’ansia e la depressione, l’escursionismo è un’attività motoria di resistenza che aiuta a migliorare la forma fisica e il benessere interiore. Molti studi, infatti, sono concordi nell’affermare che camminare con moderazione e costanza fa bene alla salute e contribuisce a ridurre l’incidenza di numerose malattie cardiovascolari. Che si voglia camminare da soli, con altri 2 nomadi incalliti, in gruppo o con la famiglia, il trekking è sicuramente uno dei modi migliori per allenare il corpo e liberare la mente. Scopriamo dunque insieme quali sono i benefici di questa attività.
1. Rafforza i muscoli
Uno dei principali vantaggi del camminare in mezzo alla natura consiste nel far lavorare diversi gruppi muscolari, rendendo così la muscolatura più tonica ed efficiente. In questo modo si innesca un circolo virtuoso che, oltre a rafforzare i muscoli delle gambe, dei glutei e della schiena, riduce significativamente il rischio di lesioni e contratture durante lo svolgimento delle normali attività quotidiane. Inoltre, il contatto diretto con la luce solare permette di fare il pieno di vitamina D, che contribuisce alla salute delle ossa e del sistema immunitario.
2. Riduce il rischio di malattie cardiovascolari
“L’ozio è il padre di tutti i vizi” recita un famoso proverbio e noi non possiamo che trovarci in accordo con queste parole. La pigrizia e l’inattività fisica vengono infatti identificate come i principali fattori di rischio per la salute, favorendo l’insorgenza di numerose patologie cardiovascolari come il diabete, l’obesità, i deficit coronarici e persino alcuni tipi di cancro. Proprio per questo motivo, le raccomandazioni dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ci invitano a muoverci almeno 150 minuti alla settimana, preferendo un’attività di intensità moderata da svolgere con costanza e regolarità.
Tra queste rientra anche l’escursionismo che, oltre a permetterci di essere fisicamente più attivi, aiuta a migliorare la qualità della vita stessa. Quando camminiamo regolarmente i battiti cardiaci aumentano e il cuore diventa più forte, riuscendo quindi a pompare più sangue con il minimo sforzo.
In questo modo sia la forza esercitata sulle arterie sia la pressione sanguigna si riducono progressivamente, contribuendo di conseguenza a mantenere sotto controllo l’ipertensione arteriosa.
Altra buona notizia è che il trekking può apportare numerosi benefici anche a chi soffre di diabete di tipo 2 o insulinoresistenza. Durante le camminate i muscoli coinvolti utilizzano il glucosio presente nel circolo ematico per produrre energia, senza dover fare affidamento sull’insulina.
In questo modo i livelli di zucchero nel sangue si riducono e il diabete rimane sotto controllo. Tuttavia, prima di incamminarsi sui sentieri di montagna è sempre buona norma consultare il proprio medico per valutare l’eventualità di adeguare la terapia farmacologica contro il diabete o l’ipertensione arteriosa al tipo di trekking che si vuole praticare.
3. Aumenta i livelli di energie e aiuta a bruciare le calorie
Se non avete mai praticato l’escursionismo prima d’ora è molto probabile che stiate pensando a quanto potrebbe risultare sfiancante camminare sui sentieri di montagna, soprattutto in caso di tratti in pendenza e tracciati particolarmente impervi.
Contrariamente a quanto si pensi, quest’attività fisica aumenta gradualmente i livelli di energia e, col tempo, rende i muscoli più forti, senza contare che gli esercizi svolti durante il trekking permettono di bruciare le calorie accumulate, senza intaccare minimamente la massa magra.
4. Migliora la respirazione
Camminare all’aria aperta migliora anche le funzioni respiratorie perché i muscoli della cassa toracica si rinforzano e forniscono, di conseguenza, maggiore spazio per l’ampliamento dei polmoni, che potranno quindi espandersi carichi di ossigeno.
Non bisogna inoltre dimenticare che durante le camminate la respirazione trae giovamento anche dal contesto in cui si pratica l’escursionismo: in mezzo alla natura incontaminata l’aria è più pura e meno inquinata, anche se bisogna comunque prestare attenzione a non superare i 2.500 metri di altezza, dove l’ossigeno è più rarefatto e quindi meno disponibile.
5. Fa bene alla mente e all’umore
Camminare apporta numerosi benefici anche alla mente e al sistema nervoso, inducendo un rilassamento mentale che giova all’umore e alla capacità di concentrazione. Quando i muscoli si attivano viene rilasciata una maggiore quantità di endorfine e serotonina che aiuta a ridurre lo stress accumulato e anche a dormire meglio durante la notte.
Inoltre, diversi studi condotti da numerose università europee e americane hanno dimostrato che trascorrere qualche ora a stretto contatto con la natura ha un potere curativo per la psiche umana, aiutando a ritrovare l’equilibrio soprattutto nei periodi di forte esaurimento nervoso e affaticamento mentale.