Ottimi risultati conseguiti dall'UOC Emodinamica dell'AOU Senese
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SIENA. E’ stato trattato a Siena il 100esimo paziente anziano con un particolare impianto di valvola aortica biologica. L’importante risultato è stato raggiunto presso l’AOU Senese dall’UOC Emodinamica, in collaborazione con Cardiologia, Chirurgia del Cuore e dei Grossi Vasi e Terapia Intensiva Cardiotoracica. Il progetto, partito nel 2009, puntava ad offrire nuove opportunità di cura, con l’impianto di una nuova valvola biologica, per pazienti anziani considerati inoperabili o con forti rischi operatori, affetti da grave ostruzione degenerativa dell’aorta.
L’UOC Emodinamica, sostenuta dall’Azienda Ospedaliera, ha fortemente investito in quest’ambito, con una spesa complessiva di oltre 2,6 milioni di euro (ogni procedura ha un costo di circa 26mila euro) e la scelta è stata premiante, visti gli ottimi risultati conseguiti. “Posizioniamo la valvola nell’aorta – spiega il dottor Carlo Pierli, direttore dell’Emodinamica – entrando dall’inguine con un catetere che attraversa l’arteria femorale e ripara il danno nel cuore, tutto in anestesia locale. La nuova valvola aderisce saldamente alle pareti della radice aortica, senza punti di sutura, sostituendo la valvola malata”.
Si tratta di una scelta terapeutica importante perché quando l’aorta si ammala riduce la portata del sangue che dal cuore va agli altri organi che quindi vengono danneggiati, sino ad arrivare allo scompenso cardiaco. “In provincia di Siena – aggiunge Pierli – ci sono circa 1.300 pazienti con stenosi aortica severa che potrebbero necessitare di un intervento. Dare a queste persone una chance di vita quando non è possibile l’intervento chirurgico è stata una grande sfida del nostro ospedale e dell’intero Servizio Sanitario Regionale, davvero un bel traguardo raggiunto. Ogni caso viene discusso collegialmente da un team che effettua la scelta terapeutica più adatta alle caratteristiche del paziente”. I 100 pazienti trattati hanno un’età media di 82 anni e, a seguito dell’intervento, hanno avuto un considerevole miglioramento della qualità della vita e della sopravvivenza.
“La peculiarità di questa procedura – conclude Pierli – e le numerose richieste di pazienti provenienti anche da fuori Toscana, richiederanno un ulteriore impegno da parte di tutti, anche in termini di risorse economiche”.
In allegato una foto del dottor Carlo Pierli