Nel progetto CV Prevital grazie ai medici di famiglia Coop Medici 2000
SIENA. Un progetto nazionale di ricerca sulla prevenzione cardiovascolare nazionale tramite l’uso di app, promosso da 14 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs) come il Mario Negri e il Centro Cardiologico Monzino di Milano, e con ben 80mila partecipanti over 45: numeri che lo rendono tra i più rilevanti di sempre a livello internazionale, e senza precedenti in Italia. È stato chiamato CV Prevital, e la nostra provincia ne fa parte grazie alla cooperativa di medici di famiglia Coop Medici 2000. Visto il numero estremamente alto di partecipanti richiesto, infatti, gli Istituti promotori non avevano la possibilità di attuarlo in proprio, e allo stesso modo sarebbe stato impossibile pensare di coinvolgere i singoli medici di famiglia. La Rete Cardiologica degli Istituti ha quindi chiesto e ottenuto il supporto del Consorzio Sanità, un raggruppamento di 39 cooperative di medici di famiglia attivo da oltre 25 anni e che assiste circa 5 milioni e 250mila cittadini, di cui fa parte anche la Cooperativa Medici 2000.
Ed è così che i medici di medicina generale soci che operano nelle Case della Salute di Siena e di Montepulciano e nel Centro Medico Arnolfo di Colle Val d’Elsa hanno potuto supportare il progetto CV Prevital, diventandone veri e propri protagonisti: grazie agli strumenti, ai servizi e al personale forniti dalle cooperative tramite i loro Centri Sanitari Polifunzionali i medici, coordinati dai responsabili di progetto Laura Caricati, Luca Galzerano, Liliana Gradi e dal Dottor Luciano Valdambrini, hanno infatti contribuito a portare avanti lo studio sul territorio, e a raccogliere i risultati in due banche dati interoperabili.
«È un traguardo importantissimo per la ricerca – spiega il dottor Galzerano -, che aiuterà a capire come le app possono modificare i fattori di rischio e gli stili di vita non corretti, grazie a dati raccolti sulla popolazione locale ed elaborati su base regionale».
«Senza contare», sottolinea la dottoressa Gradi, «che questo progetto ha creato un network di ricerca e di elaborazione dati che rimarranno per progetti futuri, e che con ogni probabilità vedranno di nuovo protagonista il nostro territorio».
Infine, puntualizza il dottor Valdambrini: «CV Prevital ha fatto sì che i medici di famiglia del territorio senese possano diventare parte attiva nel percorso di presa in carico diagnostico e terapeutico, che è una caratteristica tipica degli Istituti di Ricerca e Cura».