I riceventi erano pazienti in condizioni molto gravi
“I primi due trapiantati – spiega il cardiochirurgo Massimo Maccherini, responsabile programma Trapianto di Cuore – erano mantenuti in vita grazie alla macchina cuore-polmone ed erano due casi di emergenza nazionale, cioè il primo organo disponibile e compatibile su tutto il territorio nazionale sarebbe stato destinato a loro. Anche il terzo paziente era collegato ad un supporto meccanico, a minore impatto clinico”. In questi primi sei mesi del 2013, su sei trapianti di cuore effettuati, ben cinque sono stati fatti su pazienti in assistenza meccanica.
“Gli organi idonei – aggiunge Maccherini – sono sempre meno, a causa dell’età media dei donatori e quindi le condizioni dei pazienti in lista d’attesa possono aggravarsi, portando anche a rapidi peggioramenti. L’utilizzo dei dispositivi meccanici ci consente di prolungare l’attesa ma si tratta sempre di pazienti molto complessi, che arrivano poi al trapianto in condizioni critiche”.
L’ottimo lavoro svolto è frutto anche dell’impegno e della collaborazione di tutto il personale del Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare, diretto da Roberto Favilli e, in particolare, della grande collaborazione tra Cardiologia Ospedaliera, Cardiologia Universitaria, Emodinamica, Anestesia e Terapia Intensiva Cardiotoracica e tutto il personale della sala operatoria. “Il primo paziente – conclude Maccherini – è già tornato a casa. Il secondo è stato estubato pochi giorni fa e il terzo è in prognosi riservata, ricoverato in terapia intensiva. Un ringraziamento particolare va alle famiglie dei donatori e anche a chi collabora sempre, in una vera corsa contro il tempo, per far giungere gli organi in ospedale in tempi rapidissimi e cioè tutte le Forze dell’Ordine e la Misericordia di Siena”.
Il programma trapianto di cuore dell’AOU Senese è l’unico in Toscana. Dall’inizio dell’attività ad oggi, in 19 anni di lavoro, sono stati effettuati 349 trapianti.