SIENA. Nel corso del convegno Internazionale sul Diabete Giovanile, che si conclude il 6 maggio, organizzato da Francesco Dotta, direttore Diabetologia del policlinico Santa Maria alle Scotte e da Piero Marchetti dell’Università di Pisa. è stato dato l'annuncio che sono state identificate nuove cause alla base del diabete giovanile. All’incontro hanno partecipato diabetologi, immunologi e virologi provenienti da tutta
l’Europa.
“La Comunità Europea – spiega Dotta – ha finanziato un nostro progetto, durato quattro anni, che ha permesso di identificare specifiche cause genetiche ed ambientali che provocano il diabete giovanile e a chiarire i meccanismi che conducono alla distruzione di quelle cellule che producono l’insulina. Tra le cause ambientali, in
particolare, sono stati individuati specifici virus, quali l’enterovirus, responsabili
della malattia. Il diabete di tipo 1, detto anche giovanile o insulino-dipendente,
colpisce prevalentemente bambini ed adolescenti e prevede la
somministrazione di insulina in quanto il corpo non è in grado di produrne autonomamente. I risultati del nostro progetto porteranno sicuramente ad importanti sviluppi terapeutici futuri”.
Preoccupanti i dati emersi: più di tre milioni di persone hanno il diabete ma un milione non lo sa e un italiano su dieci è diabetico o è a rischio: “Si parla di diabete quando il nostro corpo non è più capace di utilizzare il glucosio – conclude Dotta – e lo accumula alzando vertiginosamente la glicemia, un aumento completamente privo di sintomi. La glicemia alta però, nel tempo, può danneggiare irrimediabilmente reni, occhi, arterie, nervi, cuore”.