La riunione è stata organizzata e curata da Siena Biotech
SIENA. Creare un “ponte” per collegare e connettere fra loro due momenti importanti e i rispettivi professionisti coinvolti nel processo di ricerca scientifica, lo studio accademico (con i ricercatori) e lo sviluppo clinico (con i clinici). E’ questo l’ambizioso obbiettivo dei due giorni della riunione scientifica organizzata e curata da Siena Biotech, società strumentale della Fondazione Mps attiva nel settore delle biotecnologie e delle malattie rare, che si è tenuta il 30 e 31 maggio. Un think thank in neuro – oncologia che ha visto riuniti in un unico contesto, per la prima volta a Siena, un gruppo di sei scienziati statunitensi di altissimo livello specializzati nel campo delle malattie neuro-oncologiche.
Gli scienziati hanno accettato l’invito di Siena Biotech per discutere importanti argomenti relativi all’identificazione di target molecolari innovativi per il trattamento del glioblastoma multiforme, uno fra i tumori maligni più comuni e aggressivi del sistema nervoso centrale, definito come malattia rara. Una forma di neoplasia che colpisce di preferenza gli adulti con un picco tra i 45 e i 70 anni di età e con un tasso di sopravvivenza medio di soli 2 anni.
Erano presenti all’incontro Webster Cavenee (professore e direttore del Ludwig Institute for Cancer Research di San Diego), Paul Mischel (professore di patologia medica e direttore scientifico del Sakaria Biomarkers Program and condirettore del Cancer Stem Cell Program UCLA di Los Angeles), Ronald DePinho, (professore di Medicina della Harvard Medical School), Lynda Chin (professore di medicina oncologica del Dana Farber Cancer Institute di Boston), WKA Yung (presidente della NeuroOncology MDAndersen, Texas) e Timothy Cloughesy (professore e direttore della Neuro-oncologia della UCLA).
Siena Biotech è da anni impegnata nella ricerca e nello sviluppo di farmaci contro il glioblastoma. La complessità, la rapidità di progressione e l’alta percentuale di pazienti affetti da fenomeni di “ricomparsa” della malattia hanno reso necessario l’utilizzo di nuovi approcci che fossero in grado di capire i meccanismi che regolano i sistemi di comando e controllo delle cellule tumorali. Per fare questo Siena Biotech si è focalizzata sulla modulazione farmacologica di alcuni meccanismi coinvolti nell’avvio e mantenimento della malattia e da lei stessa validati. I risultati ottenuti sino ad ora sono molto positivi e confermano l’impostazione scientifica iniziale di Siena Biotech e la efficacia delle sue piattaforme tecnologiche.
L’impostazione di ricerca neuro-oncologica di Siena Biotech potrà così favorire l’incontro fra ricercatori e clinici e quindi aumentare la collaborazione internazionale e la possibilità di identificare terapie efficaci contro i tumori cerebrali.
L’obbiettivo del think tank, coordinato da Annette Bakker responsabile della oncologia clinica di Siena Biotech, è proprio quello di contribuire ad individuare ed ottenere suggerimenti validi ed efficaci per comprendere i meccanismi che sottendono all’insorgere e allo sviluppo del glioblastoma e ad accelerare così il progresso dei progetti oncologici di Siena Biotech a livello preclinico e clinico.
Paul Mischel, uno degli scienziati che ha partecipato all’incontro, ha sottolineato l’importanza strategica del fare networking fra accademici e clinici, auspicando dunque di continuare la collaborazione con Siena Biotech per portare al successo gli studi scientifici. Il direttore scientifico del Sakaria Biomarkers Program e condirettore del Cancer Stem Cell Program UCLA di Los Angeles è rimasto positivamente coplito dalla vision di Siena Biotech e dall’ambiente giovane e internazionale, nonché dall’alto livello di professionalità. Mischel ha mostrato fiducia per gli obiettivi scientifici che si è posta Siena Biotech ed è certo che la società giocherà, sempre di più, un ruolo di rilievo nella ricerca scientifica a livello internazionale grazie al suo modello di business e alle piattaforme.
Particolarmente utili i suggerimenti ricevuti dal gruppo di scienziati ed emersi a seguito del think tank sui progetti di Siena Biotech, secondo Giovanni Gaviraghi amministratore delegato della società, soprattutto dal punto di vista della validazione delle molecole allo studio e che potranno così dare nuovo impulso alle ulteriori fasi della ricerca.
L’incontro fra gli scienziati statunitensi e quelli di Siena Biotech testimonia ancora una volta l’importante investimento della Fondazione Mps nella sua principale società strumentale e la bontà del modello di business e di ricerca adottato dalla stessa azienda.