Il capogruppo di Forza Italia in Regione commenta duramente le parole dell'assessore alla Sanità sulla somministrazione di cure ai bambini non toscani
FIRENZE. “Mi si deve spiegare perché la Toscana, che prende dallo Stato il fondo sanitario necessario ad assicurare le cure ai bambini toscani, debba farsi carico anche di quelli delle altre regioni”: parola di Barbablù? No: parola dell’assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi affidata a una delle interviste rilasciate in questi giorni. Peccato che solo pochi mesi fa, per contro, proprio Saccardi abbia sostenuto la legge sui diritti cosiddetti samaritani agli immigrati anche clandestini inventata dal governatore Rossi e finanziata con un bando per 4 milioni iniziali. Qui si è perso il contatto con la realtà e con il buon senso negli indirizzi di governo regionale»: a partire all’attacco è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti in riferimento alle dichiarazioni dell’assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi pubblicate in una intervista comparsa su un quotidiano ieri 3 novembre. Saccardi rispondeva per come citato da Marchetti a una domanda circa la sentenza con cui il Tribunale amministrativo della Toscana ha accolto parzialmente il ricorso avanzato dalla Fondazione Stella Maris contro la delibera 1220 del novembre 2018 con cui la giunta toscana ha imposto alle cliniche private tetti di spesa e contrazione nell’attività rivolta a pazienti non toscani.
«Tra questi pazienti non toscani per i quali la Regione Toscana impone la chiusura dei confini sanitari regionali e sostanzialmente i respingimenti da parte delle cliniche private – sottolinea Marchetti – ci sono anche i bambini di cui parla Saccardi, pazienti d’elezione della Fondazione Stella Maris specializzata proprio in neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. Per chiunque però sia dimorante in Toscana a prescindere dal titolo di soggiorno, allora ecco che porte e pubblici cordoni della borsa si aprono per assicurare vitto, alloggio, sanità anche preventiva, scolarizzazione. Trovo che la sinistra di governo regionale, qualunque sia il florilegio di etichette in cui si va sfrangiando, sia confusa su quale sia la platea deputata di riferimento per i suoi interventi normativi e in favore di chi questi si debbano rivolgere».
«Capisco che Saccardi attraversi ore di confusione nello sbiadimento da sinistra rossa a sinistra rosé – ironizza Marchetti – ma questa si annovera certamente tra le uscite di mandato meno felici. E son buono: sorvolo sull’ammissione di non avere ancora letto la sentenza con cui il Tar stronca la delibera che limita le cliniche private nella loro attività di cura rivolta a pazienti non toscani, già questo un fatto grave perché le peripezie politiche personali dell’assessore evidentemente la distraggono dai suoi compiti istituzionali. Proprio venerdì scorso con un’interrogazione ho chiesto, alla luce del pronunciamento dei giudici, di rivedere quella delibera ammazza-cliniche. Mi rendo però conto che qui chi dovrebbe occuparsene evidentemente pensa ad altro».