A maggioranza (astenuti Lega e Forza Italia) il Consiglio regionale approva la legge di iniziativa del gruppo Sì-Toscana a sinistra
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FIRENZE. La Casa della Salute come presidio territoriale, parte integrante dell’organizzazione dei servizi del sistema sanitario regionale. Questo il cuore della legge approvata a maggioranza dal Consiglio regionale della Toscana, si sono astenuti Lega e Forza Italia.
Di iniziativa dei consiglieri di Sì-Toscana a Sinistra, Paolo Sarti e Tommaso Fattori, il nuovo testo punta a rendere la Casa della salute un modello ancora più forte per la sanità territoriale, attraverso la cui realizzazione i cittadini disporranno di un presidio organizzato per la presa in carico delle domande di salute e di cura. La nuova legge legge stabilisce le finalità della Casa della salute, gli obiettivi che deve realizzare, la costituzione, in ogni Casa, del Comitato di partecipazione dei cittadini e la revisione, da parte della Giunta, delle attuali linee di indirizzo sul tema alle aziende sanitarie.
Ringraziamenti a Fattori e Sarti sono arrivati dal presidente della commissione Sanità, Stefano Scaramelli, che ha parlato di una iniziativa bipartisan molto importante, tesa a“migliorare la legislazione”. Sarti ha ricordato che le Case della salute non sono certo una novità, “esistevano ma non per quello che dovevano essere”, ha spiegato. La nuova legge, a suo dire, punta a “renderle parte integrante del servizio pubblico”.
Soddisfatta del provvedimento anche Monica Pecori (Gruppo Misto-Tpt) che ha però rilevato quanto “ci sia ancora molto da fare. La strada è in salita, ma occorre far partire queste strutture velocemente”.
“Questa legge significa voler ribadire una organizzazione omogenea in tutta la Toscana o, meglio, significa dare atto di un modello di presa in carico dei cittadini”, ha dettoSerena Spinelli, capogruppo Art.1-Mdp. Secondo la consigliera, le aziende “devono avere una visione maggiore” e “strutturare i territori in termini di salute e bisogni”.
“Le case della salute non devono essere confuse con la Società della salute, sono strutture che lavorano sui bisogni dei cittadini”, ha detto Andrea Quartini (M5S), esprimendo soddisfazione per il testo ma anche avanzando una preoccupazione: “Non vorrei restassero case vuote. Occorre lavorare perché abbiano la dotazione necessaria”, ha spiegato citando servizi quali Cup, continuità assistenziale, riabilitazione, una minima chirurgia ambulatoriale.
Di un testo che “disciplina un elemento organizzativo importante della sanità toscana” ha parlato il consigliere Pd Enrico Sostegni. Ringraziando il gruppo di minoranza che ha preparato il disegno approvato oggi, Sostegni ha chiarito che “quando ci sono buone idee non esistono pregiudizi di parte o ideologie. Alla vigilia dell’approvazione del nuovo Piano socio sanitario, credo sia un dato politicamente importante”.