L’impegno della Asl Toscana sud est in seguito ad un delibera regionale. Una rete di servizi che si basa su equipe multiprofessionali
AREZZO – Rafforzare i percorsi assistenziali nei consultori per l’educazione alla salute sessuale e riproduttiva, promuovere la contraccezione, prevenire l’interruzione volontaria di gravidanza e le malattie sessualmente trasmesse.
Sono alcuni dei punti fermi che si è posta la Regione con una delibera dei mesi scorsi e che adesso la Asl Toscana sud est, insieme alle Scotte, sta attuando in tutto il territorio. L’Azienda è impegnata ormai da tempo, attraverso un team multidisciplinare di professionisti e di associazioni, nello sviluppo della rete dei servizi consultoriali, considerati fondamentali, redigendo un proprio “Decalogo” (Delibera Aziendale 1244/2018). Si tratta di un documento che ri-sottolinea e valorizza i principi della rete consultoriale, pensato insieme alle rappresentanti del Movimento delle Donne, che apre un dialogo continuo con tutte le parti sociali, per essere vicini ai bisogni di giovani, donne e cittadini.
Il gruppo di lavoro è composto dal coordinatore Ferruccio Sereni (Dipartimento Materno infantile), Claudio Pagliara (UOC Promozione ed Etica della Salute), Alessandra Mori (UF Consultori), Luca Pianigiani (Direzione Sanitaria), Francesco Palumbo (Dipartimento Emergenza Urgenza), Fabio Lena (Dipartimento politiche del Farmaco), Filiberto Maria Severi (Dipartimento Medicina Molecolare dello Sviluppo all’AOUS – Le Scotte).
In dettaglio, ecco gli obiettivi del lavoro che sta impegnando il team della Sud Est:
– potenziare i servizi dei consultori dedicati ai giovani, garantendo, almeno nei consultori principali: accesso diretto; orario di apertura che faciliti l’accesso ai servizi per la contraccezione; la presenza di un’équipe multi professionale (ginecologo, ostetrica, psicologo e assistente sociale);
– garantire alla popolazione-target l’erogazione gratuita dei seguenti metodi contraccettivi: contraccezione sottocute, IUD (spirale), metodi di barriera, pillola estroprogestinica, cerotto transdermico, anello contraccettivo. La popolazione target è così individuata: giovani dai 14 ai 25 anni; donne tra i 26 e i 45 anni, con codice di esenzione E02, E90, E91, E92, E93 o con fascia economica ERA/EIA; donne tra i 26 e i 45 anni che abbiano scelto la contraccezione nel puerperio e comunque entro 12 mesi dal parto, oppure a seguito di una interruzione della gravidanza, comunque entro 24 mesi dall’intervento;
– prevedere la contraccezione di emergenza nei consultori e nei pronto soccorso;
– fare attività di informazione alla cittadinanza e interventi di educazione per i giovani.
“La salute dei giovani e delle donne rappresenta un punto fondamentale per il sostegno ad una società che cresce e si evolve – dichiara il direttore sanitario Simona Dei – Stiamo lavorando con grande entusiasmo per rafforzare tutte le aree consultoriali. Vogliamo tutelare e promuovere la salute sessuale e riproduttiva dei giovani e delle donne, promuovere un’educazione positiva alle relazioni affettive e ad una genitorialità responsabile. In tutto questo consideriamo i consultori un punto di riferimento fondamentale per i giovani, le donne e le famiglie, un luogo in cui possano sentirsi sempre accolti e sostenuti”.
“Con il gruppo di lavoro stiamo portando avanti questo importante percorso – conclude Ferruccio Sereni – L’obiettivo è di garantire ai cittadini l’accesso non solo alla contraccezione gratuita, ma ad un’accoglienza, un counselling ed un sostegno multidisciplinare di questi percorsi, garantiti sempre da una grande professionalità e dalla presenza dei consultori, realtà fondamentali del nostro territorio. Consideriamo prioritario sviluppare l’educazione alle relazione sessuali ed affettive nei giovani. Questo è il nostro obiettivo. Siamo all’inizio di un percorso su cui continueremo ad investire molte energie”.