ROMA. Una equipe di super-esperti – tra chirurgi, genetisti, pediatri, anestesisti, infermieri, neonatologi e ginecologi – sarà impegnata per studiare le malformazioni
cranio facciali alla nascita e cercare di individuare i meccanismi con cui si innescano in utero. Con la speranza di correggerli.
"Sponsorizzato" con un finanziamento della Fondazione Monte dei Paschi di Siena di 50 mila euro per borse di studio per giovani ricercatori, si tratta del progetto di costituzione di un gruppo multidisciplinare che prenda in carico il bambino ancora prima che nasca, spiega Giorgio Iannetti direttore dell’UOC di Chirurgia Maxillo-facciale del Policlinico Umberto I di Roma nell’incontro che si è svolto nel nosocomio capitolino.
"E il futuro – dichiara Pietro Cascone, responsabile UOS Traumatologia e Chirurgia Mxillo facciale d’Urgenza – è la terapia genica": una volta arrivati a capire i geni coinvolti nelle diverse malformazioni, si potrà individuare e correggere il difetto genetico nell’embrione e bloccare la malformazione sul nascere.
Le malformazioni cranio facciali sono eventi rari che riguardano da un bimbo ogni mille nuovi nati (per il labiopalatoschisi) a 1/2000 – 200 mila nuovi nati. "Il team multidipartimentale del policlinico – spiega Iannetti – esiste e lavora già da anni", adesso si vuole ancora di più fare rete per coinvolgere anche altri ospedali, far conoscere la realtà altamente specializzata del policlinico in modo che da tutta Italia si indirizzino le fammiglie colpite da questi problemi a una struttura di eccellenza come quella romana. Ve ne sono pochissime in Italia, a Milano, Vicenza, Parma e infatti il polo romano accoglie pazienti da tutta italia e opera 50-80 casi l’anno.
"Siamo convinti che solo l’alta specializzazione come quella cui noi puntiamo – conclude Iannetti – permetterà sempre più di migliorare i risultati.
cranio facciali alla nascita e cercare di individuare i meccanismi con cui si innescano in utero. Con la speranza di correggerli.
"Sponsorizzato" con un finanziamento della Fondazione Monte dei Paschi di Siena di 50 mila euro per borse di studio per giovani ricercatori, si tratta del progetto di costituzione di un gruppo multidisciplinare che prenda in carico il bambino ancora prima che nasca, spiega Giorgio Iannetti direttore dell’UOC di Chirurgia Maxillo-facciale del Policlinico Umberto I di Roma nell’incontro che si è svolto nel nosocomio capitolino.
"E il futuro – dichiara Pietro Cascone, responsabile UOS Traumatologia e Chirurgia Mxillo facciale d’Urgenza – è la terapia genica": una volta arrivati a capire i geni coinvolti nelle diverse malformazioni, si potrà individuare e correggere il difetto genetico nell’embrione e bloccare la malformazione sul nascere.
Le malformazioni cranio facciali sono eventi rari che riguardano da un bimbo ogni mille nuovi nati (per il labiopalatoschisi) a 1/2000 – 200 mila nuovi nati. "Il team multidipartimentale del policlinico – spiega Iannetti – esiste e lavora già da anni", adesso si vuole ancora di più fare rete per coinvolgere anche altri ospedali, far conoscere la realtà altamente specializzata del policlinico in modo che da tutta Italia si indirizzino le fammiglie colpite da questi problemi a una struttura di eccellenza come quella romana. Ve ne sono pochissime in Italia, a Milano, Vicenza, Parma e infatti il polo romano accoglie pazienti da tutta italia e opera 50-80 casi l’anno.
"Siamo convinti che solo l’alta specializzazione come quella cui noi puntiamo – conclude Iannetti – permetterà sempre più di migliorare i risultati.