FIRENZE. Più medici di famiglia nelle case di comunità, la diagnostica di base negli studi e nelle case di comunità, sviluppo della telemedicina sia nel rapporto fra medico e paziente, sia in quello fra medico e specialisti. Ecco l’atto di programmazione che farà partire il nuovo accordo sindacale (AIR) con i medici di medicina generale; un’intesa che vede oggi muovere i primi passi e che è stata presentata in palazzo Sacrati Strozzi dal presidente Eugenio Giani insieme al segretari regionale della Fimmg Niccolò Biancalani, Alessio Lambardi dello Snami e Giorgio Fabiani dello Smi. Era presente anche Daniela Matarrese, dirigente responsabile del settore “Assistenza Sanitaria Territoriale”.
La Regione Toscana è pronta a emanare la delibera sull’atto di programmazione e ad iniziare la trattativa sul Nuovo Accordo Integrativo Regionale, in un clima di proficua collaborazione con i sindacati della medicina generale. Dopo la delibera di dicembre, in cui si dettano le indicazioni alle aziende sanitarie per il rafforzamento dell’assistenza territoriale, il nuovo atto andrà a definire gli indirizzi sulla costituzione delle equipe territoriali, sull’utilizzo della telemedicina, sul potenziamento dell’assistenza domiciliare e sulla garanzia della presenza anche nelle aree interne, per i medici a ciclo di scelta. I lavori per definire l’accordo prenderanno avvio a marzo e si concluderanno entro aprile. Con questi atti si inizia a definire il percorso organizzativo tracciato dal Pnrr e dal D.M.77 in merito alla figura sanitaria di riferimento per il cittadino a livello territoriale, che lavorerà in maniera integrata con gli altri professionisti, avendo a disposizione anche strumenti diagnostici di primo livello.
“Oggi è una giornata importante- ha detto il presidente Giani– , un passo ulteriore per sviluppare e creare un clima di armonia e collaborazione, perché nella sanità toscana è importante lavorare facendo un gioco di squadra. E l’accordo al quale vogliamo giungere va in questa direzione, con la persona che deve essere sempre di più al centro del sistema sanitario. I medici di medicina generale – ha aggiunto Giani- svolgono un ruolo fondamentale e sarà importantissimo anche nella questione delle nuove infrastrutture che avremo con il Pnrr. Basta pensare alle case di comunità. In Toscana ci saranno 77 interventi. Alcuni saranno di ristrutturazione delle case della salute che diventeranno case di comunità, ma altri saranno nuovi interventi. In questo caso avere la capacità di rendere più collettivo l’impegno dei medici di base che avranno lì l’ambulatorio, una prima diagnostica, la possibilità di intersecare la loro attività con medici specialisti; sarà un fatto molto significativo. Quindi presenza più ampia dei medici di famiglia nelle case di comunità, presenza della diagnostica di base all’interno degli studi e delle case di comunità e sviluppo della tele medicina sia nella forma delle tele visita lato medico paziente che nella forma del tele consulto lato medico verso gli specialisti. Sono questi gli elementi portanti per valorizzare la nostra sanità nei territori. L’obiettivo- ha concluso Giani- è quello di corrispondere in maniera sempre più efficiente e concreta ai bisogni dei cittadini. Ecco perché nelle case di comunità metteremo insieme i medici di medicina generale, per arrivare a non fare sentire nessuno senza l’assistenza e la cura che merita”.
“Ci aspettiamo una ridistribuzione dei medici per evitare falle sul territorio (copertura omogenea) – ha detto Fabiani (Smi) – , di recuperare il “tempo dei medici” sburocratizzando e impiegando il tempo risparmiato per curare i pazienti, di alzare il livello qualitativo dei medici garantendo formazione adeguata e certificata, di implementare telemedicina e teleconsulto tra mmg e specialisti, di mettere in atto il Piano assistenziale individualizzato in modo che il paziente abbia la propria agenda programmata, di strutturare i teams multiprofessionali per gestire i pazienti cronici e polipatologici a casa propria, di incentivare economicamente sulla base del merito e sul tipo di lavoro svolto dal medico. Dal livello nazionale, auspichiamo una copertura medico-legale strutturata per disincentivare la medicina difensiva, il riconoscimento delle tutele ai medici convenzionati”
Fimmg ringrazia “la Regione per la velocità con il quale si è arrivati all’inizio di questa trattativa e soprattutto per il clima di proficuo dialogo che si è venuto a creare tra le parti. Raccogliamo in maniera decisa la sfida lanciata- ha detto Biancalani- e siamo convinti di arrivare in fondo ad un percorso che ci porterà a ridefinire tutta la sanità territoriale in modo da soddisfare tutte le esigenze assistenziali per la popolazione. Come Fimmg cerchiamo di rimettere la medicina generale al centro della risposta territoriale, cercando di togliere da un lato aggravio burocratico e dall’altro di fornire al medico gli strumenti necessari potenziando la diagnostica di primo livello nei nostri ambulatori con medici di medicina generale che opereranno sempre più in associazione e con ausilio di personale ( di segreteria e infermieristico ); misure senza le quali sarà impossibile dare una risposta di salute adeguata alla richiesta della popolazione. Senza dimenticare la promozione sempre più forte dell’ organizzazione in AFT come base del nostro lavoro e che in Toscana ha già dato risultati eccellenti ma migliorabili in ogni zona”
Anche Snami plaude all’iniziativa di “confrontarsi e concordare il rinnovamento delle medicina generale, in particolare è soddisfatto del clima di collaborazione alla trattativa regionale e che alcune proposte Snami siano state accettate: di sensibilizzare il paziente con la spesa farmaceutica, di togliere la burocrazia inutile ai colleghi e di reinvestire le risorse risparmiate nel sistema territoriale, di migliorare l’accesso ai dati del fascicolo sanitario”.