
FIRENZE. La Regione Toscana rinnova il suo impegno nel contrasto alla dipendenza da gioco d’azzardo e lo fa con due delibere presentate in Giunta dall’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini. Con la prima assegna 1 milione e 910 mila euro di fondi nazionali ad Asl, Anci Toscana e IFC-CNR di Pisa per dare seguito alle azioni del Piano regionale per la prevenzione, la cura e la riabilitazione dei disturbi correlati alla dipendenza dal gioco d’azzardo, arrivato alla sua terza edizione.
Con l’altra delibera rinnova per i prossimi due anni l’importante collaborazione con Anci Toscana.
Con il nuovo Piano triennale approvato dalla giunta si darà così seguito ai progetti attivati in tutte le 28 zone distretto, finalizzati ad informare e sensibilizzare la popolazione generale. Saranno anche proposti interventi sperimentali che vedono gli operatori intervenire direttamente nei pressi dei luoghi che offrono azzardo (in accordo con i gestori dei locali), per “sfidare” i giocatori a rispettare alcuni impegni (ad esempio quello di uscire dalla sala giochi dopo un tempo stabilito) in cambio di una serie di buoni premio.
In questo ambito rientreranno anche gli sportelli di ascolto, ovvero dei punti di accoglienza e accompagnamento ai servizi, che vogliono essere un primo punto di contatto per il giocatore, un suo familiare o amico: vere e proprie “antenne” diffuse sul territorio, per intercettare il prima possibile le situazioni di bisogno. In particolare, nelle Società della salute della Asl Toscana centro, dove si registra la percentuale più alta di presi in carico, saranno attivati interventi di prevenzione svolti direttamente nei contesti lavorativi, così da portare questo tema in ambiti in cui solitamente alla problematica, anche se presente, non viene posta la dovuta attenzione.
I dati sul gioco d’azzardo in Toscana
Le indagini epidemiologiche sul gioco d’azzardo sono affidate dalla Regione Toscana all’IFC-CNR, che conduce attività di studio, ricerca, monitoraggio del fenomeno e restituendo un patrimonio di dati fondamentali per pianificare gli interventi. Stando ai dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in Toscana la raccolta relativa all’annualità 2023 (ultimo dato ad oggi disponibile), ovvero il quantitativo di denaro immesso nel circuito dell’azzardo, è stata di circa 8,1 miliardi di euro, corrispondente a 2.214,14 € pro capite, considerando quindi tutta la popolazione residente nella regione, compresi i minori, per i quali – è bene ricordarlo – il gioco d’azzardo è proibito. Nello specifico, la raccolta relativa ai canali di gioco fisico è risultata pari a 4,1 miliardi di euro, mentre quella relativa al gioco online ammonta a 4 miliardi. Nel 2024 i soggetti in carico con disturbi del gioco d’azzardo presi in carico dai Servizi per le dipendenze regionali sono stati 1.302. La quota di soggetti incidenti, ossia coloro che si sono rivolti per la prima volta ai servizi nel 2024, ammontava al 28% e risultava piuttosto omogenea sul territorio regionale. Su tutto il territorio regionale, le fasce di età più rappresentate sono quelle adulte e mature (dai 40 ai 65 anni e oltre), con un’età media degli utenti afferenti ai SerD di circa 49 anni.
L’Accordo con l’Anci
La Regione ha stipulato con la sezione Toscana dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani uno schema di Accordo di collaborazione del valore di 140.000 euro, finalizzato a disciplinare la modalità di collaborazione reciproca per la realizzazione delle azioni di coordinamento, di supervisione e di supporto tecnico, indirizzate alla completa attuazione degli interventi contenuti nel “Piano regionale 2024-2026 per la prevenzione, la cura e la riabilitazione dei disturbi correlati alla dipendenza da gioco d’azzardo. L’accordo, che ha validità per due anni, prevede di fornire un supporto alle Società della Salute e alle Zone Distretto nella programmazione e nell’implementazione delle attività locali, con l’obiettivo di rafforzare l’integrazione delle azioni all’interno delle strategie di intervento previste dal Piano regionale; di facilitare la creazione di tavoli con i soggetti attuatori delle azioni di prevenzione, attraverso una procedura di co-progettazione o altra forma di selezione ad evidenza pubblica, nel rispetto delle disposizioni del Codice del Terzo Settore; di coordinare e supervisionare gli adempimenti e le azioni progettuali assicurando un indirizzo unitario e il monitoraggio dell’attuazione del Piano e infine la partecipazione alla relazione di eventi di divulgazione sul Piano di contrasto al gioco d’azzardo e di sensibilizzazione sul tema.