di Jolanta Burzynska*
SIENA. Nel nostro cervello esistono alcune strutture e meccanismi neurofisiologici che possono dar luogo ad espressioni creative oppure, in casi particolari, a manifestazioni di un disagio mentale. Da questo punto di vista l'arte è considerata come una forma di autoterapia praticata dai geni della pittura o della scrittura che soffrivano di disturbi psichici come nel caso di Van Gogh o di Hemingway.
L'aiuto della produzione artistica al contenimento dei sintomi psichiatrici, unitamente all' osservazione che l'atto creativo fosse in grado di generare le sensazioni di benessere e di gratificazione in chiunque lo praticasse, hanno dato spunto agli studi sull'utilizzo dell'arte come una tecnica di terapia, di educazione e di riabilitazione psicologica. Negli anni trenta Edith Kramer percepiva l'arte come mezzo di sostegno dell'Io ed espressione del sé in grado di favorire lo sviluppo di un senso di identità e la maturazione dell'individuo. E' stato dimostrato successivamente che durante un' attività creativa la persona riceve stimoli a livello emotivo, razionale e corporeo in grado di provocare alcuni cambiamenti somatopsichici che promuovono il processo di guarigione. Il totale coinvolgimento nel "qui ed ora" dell'atto creativo, la sperimentazione delle soluzioni nuove, la messa alla prova delle proprie potenzialità, sono solo alcuni elementi che aiutano a liberarsi dagli schemi cognitivo-comportamentali disfunzionali e dagli automatismi all'origine di molti disturbi d'ansia. L'arteterapia si avvale di metodologie che utilizzano tutte le forme di espressione artistica: arti visive, danza, teatro, musica, narrazione di storie, poesie, racconti. Gli arteterapeuti lavorano all'interno di ospedali, scuole, cliniche o centri diurni. Malgrado la diffusione degli interventi di arteterapia nell'ambito della salute, dell'educazione e dei servizi sociali, essa rimane ancora una disciplina relativamente giovane, mancante di una sistematizzazione teorica e di protocolli operativi condivisi, perciò fatica ad affermarsi dal punto di vista accademico e deve lottare per distinguersi dalle terapie occupazionali.
Che cosa significhi oggi operare nel campo dell'arteterapia, lo spiega Paola Dei, scrittrice e poetessa inserita fra i poeti italiani contemporanei, che esercita la professione di Psicologo Psicoterapeuta, Psicologo dell'Arte ed Art Terapeuta (IACCK-CH): "Il concetto di arte terapia può essere riassunto in poche parole che ne definiscono l'essenza. E' un tipo di metodologia e di approccio che utilizza il medium artistico nella terapia e che, contrariamente a quanto si crede, richiede una grande conoscenza sia della terapia che dell'arte, ma mentre per la Psicoterapia esistono una pratica, una teoria che possono variare a seconda del tipo di indirizzo, ed esiste inoltre una regolamentazione sancita dai vari Ordini Professionali, altrettanto non si può dire qui in Italia dell'Arte Terapia, spesso lasciata al caso ed alla serietà degi operatori che se ne dovrebbero avvalere. Io faccio parte di una Associazione Svizzera nella quale possono accedere soltanto persone che hanno studi ed esperienze sia in campo psicologico che artistico e personalmente trovo che questo approccio rigoroso sia un segno di grande professionalità che spero si possa realizzare anche in Italia
SIENA. Nel nostro cervello esistono alcune strutture e meccanismi neurofisiologici che possono dar luogo ad espressioni creative oppure, in casi particolari, a manifestazioni di un disagio mentale. Da questo punto di vista l'arte è considerata come una forma di autoterapia praticata dai geni della pittura o della scrittura che soffrivano di disturbi psichici come nel caso di Van Gogh o di Hemingway.
L'aiuto della produzione artistica al contenimento dei sintomi psichiatrici, unitamente all' osservazione che l'atto creativo fosse in grado di generare le sensazioni di benessere e di gratificazione in chiunque lo praticasse, hanno dato spunto agli studi sull'utilizzo dell'arte come una tecnica di terapia, di educazione e di riabilitazione psicologica. Negli anni trenta Edith Kramer percepiva l'arte come mezzo di sostegno dell'Io ed espressione del sé in grado di favorire lo sviluppo di un senso di identità e la maturazione dell'individuo. E' stato dimostrato successivamente che durante un' attività creativa la persona riceve stimoli a livello emotivo, razionale e corporeo in grado di provocare alcuni cambiamenti somatopsichici che promuovono il processo di guarigione. Il totale coinvolgimento nel "qui ed ora" dell'atto creativo, la sperimentazione delle soluzioni nuove, la messa alla prova delle proprie potenzialità, sono solo alcuni elementi che aiutano a liberarsi dagli schemi cognitivo-comportamentali disfunzionali e dagli automatismi all'origine di molti disturbi d'ansia. L'arteterapia si avvale di metodologie che utilizzano tutte le forme di espressione artistica: arti visive, danza, teatro, musica, narrazione di storie, poesie, racconti. Gli arteterapeuti lavorano all'interno di ospedali, scuole, cliniche o centri diurni. Malgrado la diffusione degli interventi di arteterapia nell'ambito della salute, dell'educazione e dei servizi sociali, essa rimane ancora una disciplina relativamente giovane, mancante di una sistematizzazione teorica e di protocolli operativi condivisi, perciò fatica ad affermarsi dal punto di vista accademico e deve lottare per distinguersi dalle terapie occupazionali.
Che cosa significhi oggi operare nel campo dell'arteterapia, lo spiega Paola Dei, scrittrice e poetessa inserita fra i poeti italiani contemporanei, che esercita la professione di Psicologo Psicoterapeuta, Psicologo dell'Arte ed Art Terapeuta (IACCK-CH): "Il concetto di arte terapia può essere riassunto in poche parole che ne definiscono l'essenza. E' un tipo di metodologia e di approccio che utilizza il medium artistico nella terapia e che, contrariamente a quanto si crede, richiede una grande conoscenza sia della terapia che dell'arte, ma mentre per la Psicoterapia esistono una pratica, una teoria che possono variare a seconda del tipo di indirizzo, ed esiste inoltre una regolamentazione sancita dai vari Ordini Professionali, altrettanto non si può dire qui in Italia dell'Arte Terapia, spesso lasciata al caso ed alla serietà degi operatori che se ne dovrebbero avvalere. Io faccio parte di una Associazione Svizzera nella quale possono accedere soltanto persone che hanno studi ed esperienze sia in campo psicologico che artistico e personalmente trovo che questo approccio rigoroso sia un segno di grande professionalità che spero si possa realizzare anche in Italia