Non mettersi a dieta, ma mangiare cotrrettamente
di Antonio Vona*
SIENA. La gravidanza è un naturale processo biologico che si svolge in maniera meravigliosamente spontanea in tutte le sue fasi, dal concepimento, alla formazione e allo sviluppo dell’embrione, fino alla nascita di un nuovo individuo; non dovrebbe richiedere perciò particolari attenzioni, e forse, quando la vita si svolgeva in maniera più naturale, effettivamente non le richiedeva. Oggi però le cose sono cambiate, migliorate per certi versi, ma peggiorate per altri, per esempio nel nostro stato di intossicazione quotidiana; le tossine sono sostanze che vagano per il nostro organismo e alle quali una donna incinta farebbe bene a badare molto: queste possono colpire anche il feto e magari mettere le basi per eventuali malattie di cui egli potrebbe soffrire durante la sua vita. E senza riuscire mai a spiegarsi il perché.
Va considerato, inoltre, si sta spostando in avanti, in molti casi oltre i 30 anni, l’età della donna alla prima gravidanza. Questo comporta un aumentato rischio di smagliature a causa della minore elasticità dei tessuti. Credo, perciò, che nell’alimentazione della donna in attesa di un figlio, ma anche della donna che intenda concepire un figlio, siano estremamente importanti due obbiettivi primari: evitare il sovrappeso e disintossicare il suo organismo.
Non si tratta di mettersi a dieta nel senso comune del termine, a meno che ciò non venga suggerito da precisi fattori come un sovrappeso preesistente, una spiccata tendenza ad ingrassare eccessivamente, una qualche difficoltà a fare del movimento, oppure condizioni particolari di salute. Lo scopo deve invece essere di nutrirsi correttamente, in maniera tale da eliminare le tossine che circolano in corpo e insieme non assumerne di nuove. Mai però mangiare per due, anche se la nonna, a cui spesso si fa riferimento, non sarà d’accordo: ai suoi tempi la situazione era diversa. L’eccesso di peso è oggi dietro l’angolo, e non farà certo bene né al momento del parto, né al nascituro.
In merito ai dubbi su quali sono i cibi da scegliere più frequentemente è bene precisare che nessun sano alimento sarà vietato, ma bisognerà soltanto fare in modo da rendere bilanciata e disintossicante l’alimentazione giornaliera. In nessun caso, però, le correzioni nelle abitudini alimentari dovranno essere repentine, da un giorno all’altro: in tal caso le tossine accumulate nell’organismo della futura mamma potrebbero venire sollevate in gran numero, come la polvere al vento, e potranno andare in parte a depositarsi anche nel corpicino del feto. E’ noto, d’altronde, che i cibi, specie di provenienza animale, se pur necessari, rilasciano tossine e radicali liberi: in parte perché sovente contengono, già di per sé, residui tossici derivanti sia dal modo in cui gli animali sono stati allevati, sia dai trattamenti conservativi industriali; in parte perché, per la natura stessa della digestione di questi alimenti, si generano nel nostro intestino, spesso malandato, sostanze tossiche di rifiuto. I cibi vegetali, invece, formano meno tossine durante la loro digestione; rimane però il fatto che possono contenere residui di fertilizzanti, pesticidi e anticrittogamici.
Aggiungo un dato importante: l’assunzione pre-concepimento di acido folico per evitare malformazioni fetali. Il medico ne prescrive spesso una supplementazione alla futura mamma, ma sarebbe utile anche per il futuro babbo: attenzione però, molti alimenti vegetali o animali contengono l’acido folico, è vero, ma vari altri alimenti riescono a renderlo inutilizzabile fino all’80 per cento!!