MONTEPULCIANO. Oltre 600 trattamenti ogni anno riguardano le medicine complementari per la cura integrata del dolore cronico. Il dato emerge dall’ambulatorio di medicina integrata del dolore, dell’ospedale di Nottola, diretto dall’U.O. di Anestesia e rianimazione, dove si utilizzano, oltre alla biomedicina, le medicine complementari in linea con il piano sanitario regionale che integra la normale terapia del dolore con le pratiche quali agopuntura, fitoterapia, omotossicologia (branca della omeopatia). Per dolori cronici si intendono patologie osteoarticolari, muscolari e degenerative oltre che alla cura del dolore relativo a patologie oncologiche.
Nell’ambito delle medicine complementari da segnalare la pratica della MTC (Mecicina tradizionale cinese) e dell’agopuntura nel controllo del dolore durante il travaglio di parto. L’ospedale di Nottola rientra in un progetto sperimentale insieme ad altri quattro nosocomi della regione toscana al fine di sperimentare la MTC a partire dal primo gennaio 2011 in collaborazione del personale dell’U.O. Ostetricia e ginecologia.
Le pratiche di omeopatia, agopuntura e medicina manuale possono essere tecniche esclusive o integrative al trattamento consolidato della biomedicina, in termini di efficacia, sicurezza per l’utente e di risparmio per il servizio sanitario regionale, oltre a presentare una forte compliance da parte dell’utente.
In programma proprio a Nottola un corso formativo di aggiornamento per il personale ostetrico ed i medici anestesisti di area vasta.
Nell’ambito delle medicine complementari da segnalare la pratica della MTC (Mecicina tradizionale cinese) e dell’agopuntura nel controllo del dolore durante il travaglio di parto. L’ospedale di Nottola rientra in un progetto sperimentale insieme ad altri quattro nosocomi della regione toscana al fine di sperimentare la MTC a partire dal primo gennaio 2011 in collaborazione del personale dell’U.O. Ostetricia e ginecologia.
Le pratiche di omeopatia, agopuntura e medicina manuale possono essere tecniche esclusive o integrative al trattamento consolidato della biomedicina, in termini di efficacia, sicurezza per l’utente e di risparmio per il servizio sanitario regionale, oltre a presentare una forte compliance da parte dell’utente.
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