Il piccolo era nato con l'apparato digerente esterno al corpo
SIENA. Aveva fretta di nascere durante la vacanza senese dei suoi genitori ma il suo apparato digerente si trovava completamente all?esterno del corpo. Grazie ad un perfetto lavoro di squadra realizzato con successo al policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena, un piccolo paziente nato con una grave malformazione, chiamata gastroschisi, è salvo e, tra qualche giorno, potrà tornare a casa.
“Tutti gli organi dell’apparato digerente – spiega Mario Messina, direttore della Chirurgia Pediatrica che ha effettuato l’intervento – a causa della lunga permanenza nel liquido amniotico, erano gonfi e troppo grossi per poter essere riposizionati nella pancia attraverso l?ombelico. Per questo motivo ho effettuato delle micromanovre di stretching addominale per allargare in maniera graduale lo spazio ed evitare che il reinserimento degli organi compromettesse la funzionalità della vena cava”.
Un successo della Chirurgia Pediatrica, insieme a un preparatissimo staff infermieristico, all?Ostetricia e Ginecologia, diretta da Felice Petraglia che è prontamente intervenuta per il parto d?urgenza, la Pediatria Neonatale di Giuseppe Buonocore, dove il neonato è ricoverato, la Terapia Intensiva Neonatale, diretta da Barbara Tomasini, che lo ha preso in carico nel postoperatorio, la Radiologia diretta da Luca Volterrani per l’assistenza e gli anestesisti del team diretto da Pasquale D’Onofrio che, con grande competenza, hanno addormentato il piccolo per il delicato intervento, realizzato alle prime luci dell’alba, immediatamente dopo il parto.
“Prendendo in prestito le parole del nostro Direttore Generale, citando Michelangelo Buonarroti – aggiunge Messina-? la perfezione è fatta di dettagli e, ognuno di noi, è stato un dettaglio fondamentale per realizzare un intervento perfetto che ha permesso a questo piccolo di continuare a vivere. Alla nascita pesava 2,530 kg, ora mangia il latte e pesa 3,6kg, con grande soddisfazione di tutti noi”.
L’intervento è stato realizzato circa tre settimane fa e, tra qualche giorno, il neonato, potrà tornare a casa.
“Tutti gli organi dell’apparato digerente – spiega Mario Messina, direttore della Chirurgia Pediatrica che ha effettuato l’intervento – a causa della lunga permanenza nel liquido amniotico, erano gonfi e troppo grossi per poter essere riposizionati nella pancia attraverso l?ombelico. Per questo motivo ho effettuato delle micromanovre di stretching addominale per allargare in maniera graduale lo spazio ed evitare che il reinserimento degli organi compromettesse la funzionalità della vena cava”.
Un successo della Chirurgia Pediatrica, insieme a un preparatissimo staff infermieristico, all?Ostetricia e Ginecologia, diretta da Felice Petraglia che è prontamente intervenuta per il parto d?urgenza, la Pediatria Neonatale di Giuseppe Buonocore, dove il neonato è ricoverato, la Terapia Intensiva Neonatale, diretta da Barbara Tomasini, che lo ha preso in carico nel postoperatorio, la Radiologia diretta da Luca Volterrani per l’assistenza e gli anestesisti del team diretto da Pasquale D’Onofrio che, con grande competenza, hanno addormentato il piccolo per il delicato intervento, realizzato alle prime luci dell’alba, immediatamente dopo il parto.
“Prendendo in prestito le parole del nostro Direttore Generale, citando Michelangelo Buonarroti – aggiunge Messina-? la perfezione è fatta di dettagli e, ognuno di noi, è stato un dettaglio fondamentale per realizzare un intervento perfetto che ha permesso a questo piccolo di continuare a vivere. Alla nascita pesava 2,530 kg, ora mangia il latte e pesa 3,6kg, con grande soddisfazione di tutti noi”.
L’intervento è stato realizzato circa tre settimane fa e, tra qualche giorno, il neonato, potrà tornare a casa.