L'azienda senese si è aggiudicata la produzione di un milione di test sierologici per la diagnosi del Coronavirus richiesti dalla Regione Toscana
di Augusto Mattioli.
SIENA. E’ un periodo di intenso lavoro per i 180 dipendenti della Diesse Diagnostica di Monteriggioni per rispondere alle richieste di fornitura di un milione di test sierologici per la diagnosi del coronavirus da parte della Regione Toscana per uno screening su larga scala. Ma non solo. C’è stato di recente un accordo con lo Spallanzani di Roma per lavorare insieme sul Coronavirus. Un rapporto iniziato ancora prima di questa, sulla emergenza Ebola in Africa.
“Lavoriamo – ha dichiarato all’Agenzia giornalistica italia l’amministratore delegato dell’azienda Massimiliano Boggetti – giorno e notte in tre turni cercando, per sicurezza, di non creare affollamenti di persone”.
La Diesse Diagnostici è nata esattamente quaranta anni fa quando la Sclavo 1904 era ormai finita come azienda che si occupava di vaccini, di emoderivati e di diagnostici, essendo stata mal gestita con l’andare del tempo. Per cui fu venduta a pezzi da Guelfo Marcucci, industriale del settore. Oggi quella esperienza non è andata persa. Una esperienza che per Siena era importante sia perché era fonte di occupazione sia per il prestigio che aveva. In particolare perché aveva prodotto il vaccino antipolio messo a punto dallo scienziato Albert Sabin. Oggi i vaccini fanno ancora da traino per l’occupazione con la Gsk, che opera nel settore con un centro ricerche diretto dal dottor Rino Rappuoli ,un punto di riferimento ed un faro a livello non solo italiano.
La Diesse Diagnostica quarant’anni fa fu fondata da quattro scienziati formatisi alla Sclavo. Dice Bogetti “Un anno fa ho rilevato la Diesse, di cui sono anche socio, assieme ad un fondo estero interessato al settore, costruendo un piano di sviluppo. Stiamo attraversando come azienda un cambiamento che riguarda tutti. L’attuale è una fase di passaggio intergenerazionale perché il sua rilancio passa puntando sui giovani. A fine anno abbiamo stabilizzato trenta lavoratori interinali. Inoltre cerchiamo ricercatori. Già ora con il rapporto con la Regione Toscana e con lo Spallanzani abbiamo fatto tre assunzioni. A cui ne seguiranno altre. Inoltre dobbiamo rafforzare altri settori dell’organizzazione aziendale non legati al settore ricerca. Comunque in generale devo sottolineare che Siena e il suo territorio nel nostro settore ha davvero molta cultura e questo ci aiuta molto”.