E' il risultato fornito da 200 campioni analizzati Centro ricerche dell'Università di Siena
SIENA. La dieta dei senesi ha livelli trascurabili di mercurio. E’ quanto è emerso da una ricerca del C.R.I.S.A., il centro ricerche alimentari del dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università di Siena. Le analisi condotte su circa duecento campioni di alimenti vari, delle marche comunemente presenti nei punti vendita della grande distribuzione in città (pane, pasta, carne, prodotti caseari, prodotti ittici ecc.) dicono che il mercurio è quasi assente.
Nella maggior parte dei campioni analizzati, infatti, non si sono riscontrate tracce rilevabili di mercurio. Inoltre, in un limitato numero di alimenti, come alcuni funghi o prodotti ittici, che hanno riportato valori di concentrazione di mercurio apprezzabili con gli strumenti e le metodiche di analisi a disposizione, non si sono evidenziati valori elevati e comunque in nessun caso superiori ai limiti massimi consentiti dalle normative vigenti.
“Considerando le concentrazioni che comunemente si riscontrano in Italia per le varie categorie alimentari – commenta Cristiana Guerranti Perra, ricercatrice del centro, supervisore scientifico dell’indagine – i livelli di contaminazione riscontrati possono definirsi bassi; pertanto, si può affermare che la qualità di tali prodotti, intesa come salubrità, è molto buona e il rischio di esposizione attraverso la dieta per la popolazione Senese è assai lieve”.
Nello studio sugli alimenti e sulla dieta è stato valutato anche l’andamento temporale delle concentrazioni di mercurio. Confrontando i risultati ottenuti con quelli relativi ad analoghe analisi effettuate nel 2005, è stato osservato un decremento della presenza di mercurio superiore all’ 80% per il totale degli alimenti analizzati. “Questo dato – continua Guerranti – dimostra la crescente attenzione per l’inquinamento ambientale e per le problematiche di sicurezza alimentare, nonché l’efficacia di regolamentazioni e restrizioni internazionali poste all’impiego dei metalli pesanti dannosi per la salute. In altre parole, sui nostri mercati arrivano solo alimenti che effettivamente rispettano le normative, che dal 2006 sono divenute tra l’altro più restrittive=94.
Il monitoraggio, finanziato dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, è stato realizzato da Fulvia Maria Funaro e da Davide Baroni, con il coordinamento e la supervisione scientifica di Cristiana Guerranti Perra e di Silvano Focardi, direttore del C.R.I.S.A.
Tra qualche mese lo stesso centro di ricerca renderà noti i risultati di un monitoraggio in corso sui prodotti locali di qualità, DOP e IGP, oltre che su prodotti della cosiddetta “filiera corta”, cioè i prodotti venduti direttamente dal produttore al consumatore.
Nella maggior parte dei campioni analizzati, infatti, non si sono riscontrate tracce rilevabili di mercurio. Inoltre, in un limitato numero di alimenti, come alcuni funghi o prodotti ittici, che hanno riportato valori di concentrazione di mercurio apprezzabili con gli strumenti e le metodiche di analisi a disposizione, non si sono evidenziati valori elevati e comunque in nessun caso superiori ai limiti massimi consentiti dalle normative vigenti.
“Considerando le concentrazioni che comunemente si riscontrano in Italia per le varie categorie alimentari – commenta Cristiana Guerranti Perra, ricercatrice del centro, supervisore scientifico dell’indagine – i livelli di contaminazione riscontrati possono definirsi bassi; pertanto, si può affermare che la qualità di tali prodotti, intesa come salubrità, è molto buona e il rischio di esposizione attraverso la dieta per la popolazione Senese è assai lieve”.
Nello studio sugli alimenti e sulla dieta è stato valutato anche l’andamento temporale delle concentrazioni di mercurio. Confrontando i risultati ottenuti con quelli relativi ad analoghe analisi effettuate nel 2005, è stato osservato un decremento della presenza di mercurio superiore all’ 80% per il totale degli alimenti analizzati. “Questo dato – continua Guerranti – dimostra la crescente attenzione per l’inquinamento ambientale e per le problematiche di sicurezza alimentare, nonché l’efficacia di regolamentazioni e restrizioni internazionali poste all’impiego dei metalli pesanti dannosi per la salute. In altre parole, sui nostri mercati arrivano solo alimenti che effettivamente rispettano le normative, che dal 2006 sono divenute tra l’altro più restrittive=94.
Il monitoraggio, finanziato dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, è stato realizzato da Fulvia Maria Funaro e da Davide Baroni, con il coordinamento e la supervisione scientifica di Cristiana Guerranti Perra e di Silvano Focardi, direttore del C.R.I.S.A.
Tra qualche mese lo stesso centro di ricerca renderà noti i risultati di un monitoraggio in corso sui prodotti locali di qualità, DOP e IGP, oltre che su prodotti della cosiddetta “filiera corta”, cioè i prodotti venduti direttamente dal produttore al consumatore.