SIENA. Sensibilità e generosità da parte delle società cittadine di basket e pallavolo. Sono state loro le protagoniste di “Lo sport fa rete”, donazione di sangue collettiva al Centro Emotrasfusionale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese degli atleti e dei rappresentanti di Mens Sana, Virtus, Costone ed Emma Villas volley che si è tenuta il 6 aprile, Giornata internazionale dello Sport per lo sviluppo e la pace.
Tra prime donazioni, visite di idoneità e donatori periodici, gli sportivi senesi hanno messo da parte l’agonismo del campo e “giocato di squadra”, rispondendo con entusiasmo all’appello e dimostrando grande attenzione al tema della donazione di sangue. Presenti all’appuntamento il direttore generale dell’Aou Senese Antonio Barretta, oltre Elena Marchini, direttrice del Centro Emotrasfusionale, e tutti i professionisti che vi operano.
«La donazione del sangue è una grande risorsa per la salute pubblica, è un gesto volontario dal profondo significato di solidarietà e altruismo verso il prossimo – ha detto nell’occasione Barretta -. Ringraziamo Costone, Mens Sana, Virtus ed Emma Villas Volley per la grande sensibilità e per aver accolto il nostro invito. Questo appuntamento si inserisce nell’ambito della collaborazione istaurata con le associazioni di volontariato, con iniziative articolate in tutto l’anno che hanno l’obiettivo di potenziare le donazioni e fare informazione sul tema della donazione del sangue. La collaborazione e il grande sostegno del volontariato, unita alla generosità dei donatori e dei tanti sportivi presenti qui oggi possono rappresentare un assoluto esempio – ha concluso Barretta – anche e soprattutto per i più giovani».
«La donazione degli atleti ci permette di accendere i riflettori soprattutto sulla donazione di plasma in aferesi, molto consigliata per chi pratica lo sport agonistico – ha aggiunto Elena Marchini, direttrice del Centro Emotrasfusionale dell’Aou Senese -. Si tratta di un modo per fare un gesto di amore verso gli altri e se stessi tenendo sotto controllo il proprio stato di salute. Gli sportivi hanno dato davvero un bell’esempio».