Giani e Bezzini: "Servono ora più risorse"
FIRENZE. Dai dati pubblicati dalla Fondazione Gimbe emerge il grande lavoro fatto e che sta continuando a fare la Toscana per contenere le liste di attesa. La regione si pone infatti al primo posto in Italia, nel 2022, sul recupero delle prestazioni perse nell’anno precedente, ovvero nel secondo anno di pandemia. Considerando assieme screening oncologici, prestazioni ambulatoriali ed interventi chirurgici programmati, la Toscana recupera complessivamente il 99 per cento degli appuntamenti a cui non era stato possibile dare risposta, condividendo il podio con Provincia autonoma di Trento (95 per cento) ed Emilia Romagna (91 per cento). Lo fa utilizzando il 92 per cento delle risorse ad hoc stanziate nel 2022 dal Parlamento, dove i dati si riferiscono alla spesa rendicontata.
“I numeri ci dicono che la strada intrapresa è quella giusta. Stiamo impiegando tutti gli strumenti possibili a disposizione, avviando una strategia condivisa con le aziende e i professionisti per contrastare il fenomeno – spiegano il presidente della Toscana Eugenio Giani e l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini – Sul fronte della domanda stiamo ultimando la delibera sull’appropriatezza delle prescrizioni, i cui risultati saranno visibili nel medio periodo. Sono invece già all’opera i coordinatori delle liste d’attesa nelle varie aziende, ovvero le nuove figure di riferimento introdotte con una delibera qualche mese fa e a cui è affidato l’organizzazione dell’offerta”.
Dai dati emerge come il fenomeno delle liste di attesa riguardi tutta Italia e sia preoccupante: era già evidente prima del 2020 ed è stato poi aggravato dagli effetti della pandemia, con ricadute dirette sulla cittadinanza che molto spesso manifesta elementi di disagio e insoddisfazione per i tempi di accesso ai servizi del sistema sanitario.
“Il lavoro che stiamo facendo con tutta la squadra del sistema sanitario toscano sta dando i suoi frutti – proseguono il presidente Giani e l’assessore Bezzini– La qualità del sistema sanitario toscano è confermata anche dagli indicatori ministeriali Lea, ovvero sui livelli essenziali di assistenza, e da Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, che hanno valutato positivamente i servizi e le strutture toscane. Siamo però anche consapevoli che nei prossimi anni sarà necessario uno sforzo ancora maggiore per mantenere livelli alti e costruire un equilibrio tra qualità e quantità dei servizi e sostenibilità del sistema. Serviranno maggiori risorse da parte del Governo per il fondo sanitario, per nuove assunzioni, per ridurre le liste d’attesa e dare piena attuazione alle riforme territoriali migliorando la presa in carico della cittadinanza e la qualità delle cure”.
“Senza ulteriori risorse – concludono Giani e Bezzini, che manifestano preoccupazione per il futuro senza una risposta adeguata da parte del Governo sul fronte finanziario – tutti questi obiettivi rischiano di non essere raggiunti”.