Ne parlerà all’EXPO Barbara Paolini, nutrizionista dell’AOU Siena
SIENA. Ogni anno in Italia si sprecano circa 27 chili di cibo a persona, pari a 454 euro all’anno per famiglia. Un dato preoccupante, elaborato dall’Osservatorio Nazionale sullo spreco domestico (rapporto Waste Watcher 2013) e di cui parlerà all’EXPO, il 4 agosto, la dottoressa Barbara Paolini, vicesegretario nazionale Associazione Italiana Dietetica e Nutrizione e medico nutrizionista dell’AOU Senese, all’interno di “Spazio Donna” del Ministero della Salute, presso il Padiglione Italia. La dottoressa Paolini presenterà il tema “Gestione degli sprechi alimentari”.
“Secondo la FAO – commenta Paolini – nel 2050 la popolazione crescerà fino a 9 miliardi e sarà necessario aumentare la produzione agricola almeno del 60% ma la metà del cibo che viene prodotto attualmente nel mondo finisce nella spazzatura, benché sia in gran parte commestibile. Dobbiamo quindi pensare prima ad eliminare gli sprechi e poi aumentare la produzione. A livello domestico – prosegue Paolini – in Italia si sprecano mediamente il 17% dei prodotti ortofrutticoli acquistati, il 15% di pesce, il 28% di pasta e pane, il 29% di uova, il 30% di carne e il 32% di latticini”.
Quali consigli si possono quindi dare per ridurre lo spreco domestico? “Ci sono 10 regole fondamentali che possiamo seguire – spiega Paolini – Fare una lista delle cose da acquistare, in base alle reali esigenze; seguire la stagionalità e l’origine del prodotto, cercando di preferire prodotti locali a filiera corta, soprattutto per frutta e verdura; riporre in modo corretto e nel ripiano adeguato del frigo la spesa; quando è possibile congelare i prodotti per prolungarne la durata nel tempo e mantenerne la freschezza; mantenere pulita la dispensa e usare contenitori rigidi per la conservazione di alimenti come pasta e farina; leggere le etichette nutrizionali e in particolar modo attenzione alle scadenze e al loro significato reale; fare sempre attenzione alle quantità del cibo quando si cucina; buona manutenzione di frigo e fornelli; riutilizzare gli alimenti avanzati e gli scarti alimentari con ricette nuove; attuare il foodsharing, cioè se il cibo è troppo e non si può congelare o riciclare, possiamo condividerlo immediatamente con amici e vicini di casa”.