di Paola Dei
SIENA. Il sesso è sempre stato un argomento sul quale molti autori hanno espresso il loro punto di vista. Anche la ricerca storiografica, alla quale Michel Foucault ha risposto con un suo trattato, ha cercato di analizzare le dinamiche che smuovono fin dai tempi di Adamo ed Eva le pulsioni della libido. “Tutto è sesso nella vita tranne il sesso. Il sesso é potere!” ebbe a dire Oscar Wilde. Questa osservazione pronunciata e scritta da uno dei più fecondi intellettuali dell’800, ci conduce al rapporto fra corpo e società, piacere vero, narcisismi e desiderio che negli ultimi anni ha stravolto letteralmente le dinamiche relazionali e il concetto di rispetto e libertà.
L’allarme lanciato dal New York Times con il titolo:”Fate più sesso per favore”, è sintomatico, a proposito di sociale, della situazione che si è andata via via evolvendo nel corso degli anni.
L’appello arriva da Magdalene J. Taylor, scrittrice esperta di sessualità e sottoculture che sul Nytimes analizza i dati di una indagine del General Social Survey condotta durante la pandemia.
Chi si aspettava quindi che in questo periodo ci fossero più figli, più sesso, più erotismo, non ha azzeccato quanto di fatto è poi accaduto veramente. Nel 2020 gli americani a non aver fatto sesso sono risultati essere 1 su 4 e tra questi il 30% degli uomini ha meno di 30 anni, età in cui notoriamente gli ormoni sono al loro massimo picco per poi decrescere piano piano con l’avanzare degli anni. L’Italia non è da meno e i dati raccolti sono ancora poi sconcertanti. Le restrizioni dovute al COVID anziché avvicinare, hanno mantenuto un “andazzo” già iniziato da qualche anno e il senso di solitudine che già si respirava nel 2017-2018 é purtroppo aumentato. E ciò che è peggio è che la solitudine non é più e non è solo quella del singolo ma anche quella di coppia, dove i momenti più intimi sono diminuiti sempre di più. Si è creato una sorta di muro altissimo dovuto certo in parte all’iper-connessione con i social e con Internet, ma a molto altro che riguarda la sempre minor voglia di uscire, la minor voglia di coltivare rapporti profondi, di fare ciò per cui abbiamo vere competenze da trasmettere e di rispettare chi è portatore queste competenze.
Il sesso è solo una delle manifestazioni di questo disagio, dove si vedono donne che non provano più piacere nella sessualità ma nel fare il male, nel maltrattare altre donne, come drogate di potere, certe di trovare la gioia in questo tipo di comportamento, disposte a patteggiare con il demonio, come ci dice A. Lowen, in virtù di un narcisismo e di una individualità che allontana sempre più del vero benessere.
Gli uomini a loro volte trovano piacere ad avvicinarsi alle donne che hanno qualcosa da dire, non per un sano principio del corteggiamento, ma per derubare loro idee, pensieri, parole, ed esercitare il potere di chi, in questo modo, ha la sensazione di sentirsi superiore.
Al di là della solitudine individuale e dei danni che tutto questo comporta, c’e poi un dispendio ed un degrado sociale che costruisce un mondo dove aumenta l’infelicità, l’incompetenza, dove si trasmette ai ragazzi che offendere, denigrare, umiliare è un comportamento accettabile e che, essere aggressivi più di chi lo è stato prima di noi, è un segno di maggior potere. Un mondo dove aumentano i femminicidi, dove viene messa in atto la violenza psicologica su chi ha avuto il solo torto di non aver mai messo in pratica meccanismi e ne è stato ben lontano.
Certo è più allettante stare fra persone e gruppi di potere, sentirsi importanti, sapere che si può offendere, sminuire, derubare, perché si hanno le spalle coperte, ma tutto questo inevitabilmente ha ripercussioni sul sociale e chi ha figli dovrebbe stare più attento che mai. Ciò che semina in qualche modo lo ritroverà intorno a sé.
Il sesso- come ci dice la ricerca- non è l’unica forma di piacere in un mondo siffatto e neppure l’unica interazione umana appagante. Non è neppure un balsamo per la solitudine in tutte le forme”. Tuttavia, se rispettoso e senza dinamiche di potere e violenza, bensì carico di erotismo, di joie de vivre, diviene una parte fondamentale del nostro benessere sociale.
É meglio, se si é donne, molto meglio assomigliare a “Cicciolina” alle “Cortigiane del rinascimento” che non a chi pratica offese, insulti, sminuimenti ingiustificati e insensati, sesso con potere, a chi ha imparato a non provare più piacere nell’atto sessuale ma a fare del male. E se si è uomini occorre riavvicinarsi alle donne per praticare quel delizioso gioco di scoperta e seduzione che rende certamente la vita più interessante del derubamento di idee e competenze per le quali non basta l’idea ma occorre amore, passione, esperienze e conoscenze. Il piacere vero è un’esperienza positiva ma per riuscire a provarlo bisogna essersi liberati dall’ansia di sentirsi importanti, di avere necessariamente potere, di sfruttare e maltrattare l’altro. Il potere va usato in altre situazioni e con le giuste modalità. E non è neppure una giustificazione sostenere che chi lo ha fatto ha avuto l’ordine di farlo, altrimenti si scende in quella banalità del male di cui ci ha parlato Hannah Arendt che vede i veri mostri in coloro che non sanno discernere e decidere con la loro coscienza. Riappropriamoci di sano
erotismo, competenze, piacere vero e di certo qualcosa migliorerà.