Progetto di Cooperazione internazionale per la formazione dell'emergenza-urgenza nella città di Sebah
SIENA. Sono ritornati da poche settimane in Italia gli specialisti dell’Asl Toscana sud est in missione tra Libia e Tunisia, nell’ambito di un progetto regionale di cooperazione sanitaria. La missione nel suo complesso riguarda la ricostruzione di strutture sanitarie, l’equipaggiamento e la fornitura di materiali vari in Libia e attività formative organizzate invece a Tunisi, viste le precarie condizioni di sicurezza nella città libica di Sebah.
La componente formativa del progetto è sviluppata dalla ONG Toscana Cospe con il supporto tecnico del Centro salute Globale della Regione Toscana e in collaborazione con il Sistema Sanitario della Regione Toscana.
Il primo intervento formativo è stato finalizzato allo sviluppo di un sistema di emergenza sanitaria a partire dagli interventi di primo soccorso. L’Asl Toscana Sud Est ha aderito alla richiesta di collaborazione su questo tema formativo mirata ad addestramento e aggiornamento professionale di sanitari che operano presso i centri sanitari di Sebah, mettendo a disposizione personale specializzato del Dipartimento di Emergenza-Urgenza: il dottor Marcello Montomoli, responsabile della Formazione DEU e l’infermiera Daniela Donnini, in servizio presso il 118 e Pronto Soccorso di Abbadia San Salvatore ed esperta di cooperazione internazionale.
“Durante il corso state tracciate le basi per la strutturazione di un sistema di risposta all’emergenza sanitaria preospedaliera, – spiega il dottor Montomoli – è stato sviluppato un programma formativo relativamente alle conoscenze e alle abilità pratiche in tema di primo soccorso per problematiche sanitarie traumatologiche o di tipo medico, compreso l’addestramento al BLSD nel paziente con traumi di guerra. Grande enfasi è stata posta al lavoro in team, in particolare alla necessità di modellare un soccorso intertribale, dato che divisioni interne e presenza di focolai di guerra rappresentano tuttora un grosso problema nello scenario libico. Obiettivo del corso è stato inoltre quello di creare un pool di formatori in grado di addestrare mediante simulation training il maggior numero possibile di cittadini e operatori sanitari della di Sebah: ai partecipanti è stato fornito un kit di video didattici per il primo soccorso, articoli scientifici di approfondimento e soprattutto è stato donato un manichino per la simulazione. La partecipazione e l’interesse degli operatori sono stati ottimali, con un particolare apprezzamento per le attività di simulazione.”
Il corso si è svolto a Tunisi dal 18 al 20 luglio, presso il centro congressi dell’Hotel Golden Tulip, con 12 i partecipanti, fra i quali una infermiera donna.
Questo progetto di coaching sanitario ha posto le premesse per un contributo alla ricostruzione di servizi sociosanitari della città libica, in un contesto di elevato bisogno formativo e di estrema precarietà delle condizioni di salute degli abitanti.
“E’ stata un’esperienza molto importante sul piano umano e professionale – conclude Montomoli – per cui non si può che sperare di dare continuità a questo progetto aumentando la frequenza delle missioni future. Uno degli obiettivi più importanti della Cooperazione sanitaria è trasmettere agli operatori del posto tutte quelle nozioni per far fronte alle emergenze sanitarie di base e ai bisogni di salute in maniera autonoma”.