Alla tavola rotonda lezione magistrale di Domenico Prattichizzo. Diverse le opinioni sul Metaverso
SIENA. Ci si prospetta un futuro con il caschetto in testa o sarà solo un momento di passaggio per la realtà aumentata? Certo è che l’opinione diffusa, ma non scontata, è che vadano spese bene le risorse del PNRR. Soprattutto a Siena che verrà privilegiata da un progetto nazionale per la scienza che esprime, per le aziende che ospita, per i passi avanti fatti dalla ricerca, per l’alta specializzazione della sua Azienda Ospedale. Ricerca i cui sforzi devono continuare per l’implementazione delle soluzioni e lo sviluppo nelle applicazioni per la robotica, in particolare quella collegata direttamente al corpo umano. Si avverte a Siena l’importanza di comunicare l’eccellenza del comparto produttivo alla popolazione e soprattutto ai giovani affinché le migliori risorse e capacità rimangano in futuro qui e non cerchino fortuna a Roma, Milano o all’estero in un momento in cui si avverte sempre più la necessità di aiutare i più deboli e rimanere al passo con le travolgenti e velocissime novità tecnologiche.
Introdotta dalla lectio magistralis del professor Domenico Prattichizzo, all’Accademia dei Fisiocritici di Siena il XV Festival della Salute ha proposto la tavola rotonda “La realtà della Sanità Digitale. A che punto siamo, cosa si può fare: Il PNRR, gli investimenti per l’innovazione in sanità, gli aspetti organizzativi e le soluzioni tecnologiche”.
Vi hanno partecipato, oltre allo stesso Prattichizzo, l’ingegner Valter Fraccaro, presidente di Sai Hub, Francesco Di Costanzo, presidente Fondazione Italia Digitale e Maria Giovanna D’Amato della Regione Toscana. A dare stimoli al dibattito, Franz Campi, estrosa e preparata voce comunicativa da sempre del Festival della Salute.
Primo a parlare il dottor Fraccaro: Sai Hub è l’acronimo che sta per Siena Artificial Intelligence Hub, oggi un progetto di partenariato, fra qualche mese una vera e propria Fondazione che agirà sul Polo di Torre Fiorentina che ha i suoi apici la Toscana Life Sciences e a suo modo anche la GSK. Stimolato dalla presenza degli studenti dell’Enea Silvio Piccolomini in sala, parla per trasmettere la sua passione e farli appassionare a propria volta alle Scienze della Vita. Fraccaro ricorda che anche la prossima estate saranno decine i giovani, interamente spesati, invitati a passare del tempo nell’unica summer school d’Italia sull’intelligenza artificiale.
La seconda palla, in chiave più sociale, arriva al presidente della Fondazione Italia Digitale, un sodalizio che si propone di sostenere la digitalizzazione del Paese. “Il Covid in questo senso ha già fatto molto – dice Di Costanzo -: spingendo chi era più pratico e migliorarsi e chi non lo era ad assumere le funzioni base. Questo ha provocato delle differenze tra la popolazione? Non evidenti, anche perché gli enti che potevano si sono dati da fare”. Proprio del periodo in periodo Covid l’Asl Sud Est della Toscana ha “assunto” Aurora, tra i primi avatar digitali e Di Costanzo così coinvolge la Regione.
La dottoressa D’Amato presenta molte immagini su come intende procedere la Regione Toscana, certa che non rinuncerà ad alcuna proposta per applicare tecnologie alla soluzione dei problemi o coinvolgere giovani nella gestione di essi. La Telemedicina, la possibilità di curare a distanza, la trasformazione dell’assistenza con le case di comunità sono aspetti da realizzare e rendere più efficienti.
La Fondazione Italia Digitale sta già lavorando sulla telemedicina e metaverso con l’Azienda Ospedaliera di Cagliari e l’Asl Roma 1. Il paziente, precedentemente dotato di un kit dall’Asl, si collega da casa, entra in una stanza digitale e trova l’assistenza di un medico.
A Prattichizzo interessa più l’aspetto sociale e come si comporterà la gioventù. Bene l’insegnamento, però… “Siamo in un momento in cui lo sviluppo mutevole delle tecnologie è talmente veloce da render impossibile che qualunque nozione scientifica possa sedimentarsi ed esser unita a un insegnamento etico nei programmi didattici – dice -. E non attendiamoci – gli fa eco Fraccaro – che le macchine si mettano a dare risposte, le macchine danno risultati che sta a noi interpretare e utilizzare bene o male”.
Quindi? “La ricetta – afferma Prattichizzo – è: abbracciate un modello distribuito di vita: a Milano non c’è posto per tutti e neanche è indispensabile che ci sia. Muovetevi molto invece e, imparati i concetti etici fondamentali, dovete riuscire a istruirvi da soli”.
E il futuro per sanità digitale, Siena e robotica? Per Fraccaro passa per spendere bene i soldi del PNRR. Le qualità ci sono; se la media nazionale è l’accettazione di un progetto ogni otto in sede europea, a Siena e per Siena ne sono stati fatti e accettati tre. “Sarà difficile – dice Prattichizzo, ma non impossibile: così tanti soldi in così poco tempo, tuttavia la nostra qualità finora è di muovere un indotto intero verso un medesimo risultato e con la medesima convinzione. In più intendiamo lavorare sulla cura del tumore partendo da come reagiscono agli stimoli meccanici e impegnarsi sulla prospettiva della realtà aumentata perché considererei riduttivo limitarsi al Metaverso”.