SIENA. Il primo figlio dopo i 35 anni? Sempre più difficile. L’allarme è stato lanciato nel corso del Congresso Nazionale dedicato alla Sterilità di Coppia, che si è appena concluso a Siena, organizzato dal Dipartimento Materno-Infantile del policlinico Santa Maria alle Scotte, diretto dal professor Felice Petraglia e dal Centro per la Sterilità di Coppia, diretto dal professor Vincenzo De Leo.
“Dopo i 35 anni – spiega Petraglia – le donne che non hanno mai partorito possono sviluppare un incremento delle patologie dell’ovaio e dell’utero, prime fra tutte endometriosi e fibromi. A Siena stiamo puntando molto su innovative terapie mediche con trattamenti chirurgici e farmacologici ormonali”.
Il fattore età influisce negativamente sulla fertilità, non solo nella donna ma anche nell’uomo. “I dati presentati al summit – aggiunge De Leo – dimostrano che anche i testicoli invecchiano e ciò influisce sulla vitalità degli spermatozoi.“
Proprio alle Scotte è disponibile una tecnica unica in Toscana per l’infertilità maschile. “Si tratta della tecnologia IMSI – continua De Leo – acronimo che sta per Iniezione Intracitoplasmatica degli Spermatozoi Morfologicamente Selezionati, per l’iniezione degli ovociti con spermatozoi identificati ad elevato ingrandimento”.
E’ una procedura particolarmente rilevante in tutti quei casi in cui il fattore di sterilità maschile sia particolarmente grave. “Presso il nostro Centro – aggiunge De Leo – è presente l’andrologo per la diagnosi e la terapia dell’infertilità maschile e sono eseguite, da biologi altamente specializzati in questo settore, le analisi degli spermatozoi di primo livello, con spermiogramma, e di secondo livello, con esami in microscopia elettronica,
oltre ad indagini specialistiche quale la FISH, per lo studio dei cromosomi dei gameti maschili”.
Per preservare la fertilità in soggetti con gravi deficit di produzione degli spermatozoi e nei casi di patologie che richiedono terapie che possono indurre sterilità, é possibile crioconservanre i gameti per un successivo utilizzo nelle tecniche di procreazione medicalmente assistita.
“Dopo i 35 anni – spiega Petraglia – le donne che non hanno mai partorito possono sviluppare un incremento delle patologie dell’ovaio e dell’utero, prime fra tutte endometriosi e fibromi. A Siena stiamo puntando molto su innovative terapie mediche con trattamenti chirurgici e farmacologici ormonali”.
Il fattore età influisce negativamente sulla fertilità, non solo nella donna ma anche nell’uomo. “I dati presentati al summit – aggiunge De Leo – dimostrano che anche i testicoli invecchiano e ciò influisce sulla vitalità degli spermatozoi.“
Proprio alle Scotte è disponibile una tecnica unica in Toscana per l’infertilità maschile. “Si tratta della tecnologia IMSI – continua De Leo – acronimo che sta per Iniezione Intracitoplasmatica degli Spermatozoi Morfologicamente Selezionati, per l’iniezione degli ovociti con spermatozoi identificati ad elevato ingrandimento”.
E’ una procedura particolarmente rilevante in tutti quei casi in cui il fattore di sterilità maschile sia particolarmente grave. “Presso il nostro Centro – aggiunge De Leo – è presente l’andrologo per la diagnosi e la terapia dell’infertilità maschile e sono eseguite, da biologi altamente specializzati in questo settore, le analisi degli spermatozoi di primo livello, con spermiogramma, e di secondo livello, con esami in microscopia elettronica,
oltre ad indagini specialistiche quale la FISH, per lo studio dei cromosomi dei gameti maschili”.
Per preservare la fertilità in soggetti con gravi deficit di produzione degli spermatozoi e nei casi di patologie che richiedono terapie che possono indurre sterilità, é possibile crioconservanre i gameti per un successivo utilizzo nelle tecniche di procreazione medicalmente assistita.