SIENA. Negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante nel campo delle tecniche di ricomposizione delle ossa nelle fratture che interessano l’omero, il femore e la tibia.
Durante il convegno nazionale SIOT – Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, he si è appena concluso a Roma, sono stati presentati gli ottimi risultati ottenuti in tutto il mondo grazie a un’invenzione tutta senese, il chiodo CLOS (Clinica Ortopedica di Siena). Si tratta di un progetto nato all’interno della scuola ortopedica senese, con il professor Luigi Bocchi, ora in pensione, e portata avanti dal dottor Pietro Maniscalco dell’U.O. Ortopedia del policlinico Santa Maria alle Scotte.
“Il chiodo CLOS – spiega Maniscalco – è un presidio terapeutico innovativo perchè rispetto a quelli utilizzati in passato, permette non solo la compressione del focolaio di fratture ma anche di ricompattare l’osso in modo stabile e, allo stesso tempo, eseguire un montaggio elastico e dinamico. Inoltre – aggiunge – si tratta di un chiodo realizzato in acciaio inossidabile biocompatibile, adatto a un impianto durevole nell’organismo umano”.
L’invenzione senese che è stata anche brevettata, è ormai ampiamente introdotta e utilizzata in tutto il mondo: gli impianti effettuati utilizzando il chiodo CLOS di terza generazione sono circa 18.500. “Questa tecnica di inchiodamento endomidollare è per me e per chi ha contribuito alla realizzazione, motivo di orgoglio – conclude Maniscalco – anche perchè il CLOS è stato adottato come mezzo di prima scelta per il trattamento delle fratture da numerosi centri italiani e stranieri e dalle più rinomate aziende specializzate nella produzione e distribuzione di chiodi endomidollari, soprattutto all’estero”.
Durante il convegno nazionale SIOT – Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, he si è appena concluso a Roma, sono stati presentati gli ottimi risultati ottenuti in tutto il mondo grazie a un’invenzione tutta senese, il chiodo CLOS (Clinica Ortopedica di Siena). Si tratta di un progetto nato all’interno della scuola ortopedica senese, con il professor Luigi Bocchi, ora in pensione, e portata avanti dal dottor Pietro Maniscalco dell’U.O. Ortopedia del policlinico Santa Maria alle Scotte.
“Il chiodo CLOS – spiega Maniscalco – è un presidio terapeutico innovativo perchè rispetto a quelli utilizzati in passato, permette non solo la compressione del focolaio di fratture ma anche di ricompattare l’osso in modo stabile e, allo stesso tempo, eseguire un montaggio elastico e dinamico. Inoltre – aggiunge – si tratta di un chiodo realizzato in acciaio inossidabile biocompatibile, adatto a un impianto durevole nell’organismo umano”.
L’invenzione senese che è stata anche brevettata, è ormai ampiamente introdotta e utilizzata in tutto il mondo: gli impianti effettuati utilizzando il chiodo CLOS di terza generazione sono circa 18.500. “Questa tecnica di inchiodamento endomidollare è per me e per chi ha contribuito alla realizzazione, motivo di orgoglio – conclude Maniscalco – anche perchè il CLOS è stato adottato come mezzo di prima scelta per il trattamento delle fratture da numerosi centri italiani e stranieri e dalle più rinomate aziende specializzate nella produzione e distribuzione di chiodi endomidollari, soprattutto all’estero”.