Barretta e Petralia: “La qualità delle cure dipende anche dalle relazioni fra professionisti e pazienti”
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SIENA. L’umanizzazione delle cure trasforma il concetto di assistenza sanitaria. Non si tratta solo di erogare servizi, ma di creare un sistema che valorizza ogni persona nella sua unicità, paziente, operatore sanitario o caregiver, allineando competenze e gestione per raggiungere obiettivi misurabili di efficienza, efficacia e soddisfazione.
In occasione della 33esima Giornata mondiale del malato, celebrata l’11 febbraio, Koncept lancia il primo “Open Meeting dell’Umanizzazione delle Cure” in programma il 7 aprile a Siena, un evento che riunisce progetti e iniziative di vari soggetti pubblici e privati.
“HumanCare” nasce come spazio tematico, nazionale e internazionale, per raccogliere e confrontare esperienze sull’umanizzazione delle cure nella sanità. Una visione che pone il paziente al centro come protagonista attivo del proprio percorso di salute, riconoscendone diritti, valori ed esperienze. Gli operatori sanitari sono parte integrante di questa trasformazione, con le loro competenze e benessere fondamentali per cure di qualità.
Negli ultimi anni in Italia si sono sviluppate diverse iniziative nel campo delle “medical humanities”.
Fiaso, la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, ha sostenuto questa tendenza formando una comunità di pratica e promuovendo il tema nell’ambito del percorso “Grandi Ospedali”. Al Forum Sistema Salute dello scorso novembre a Firenze, Aou Senese, Aou di Modena e Asl 4 Liguria hanno firmato un protocollo per l’umanizzazione delle cure, aperto ad altre iniziative.
L’Aou Senese, che ospiterà i lavori ad aprile, si è distinta per approcci partecipativi, coinvolgendo pazienti, familiari e associazioni nei processi strategici e nell’organizzazione dei servizi.
“La qualità delle cure non è dipendente solo dagli aspetti tecnico-professionali ma, altresì, dalla qualità delle relazioni interpersonali fra professionisti e pazienti – dichiara Antonio Barretta, direttore generale AOU Senese e Coordinatore progetto HumanCare -. È stato dimostrato che l’efficacia delle cure dipende anche dagli aspetti relazionali oltre che da altre condizioni di contesto quali, ad esempio, la qualità degli spazi e ogni altro fattore ambientale che possa giovare all’equilibrio psico-fisico dei pazienti. Una presa in carico efficace significa prendersi cura della persona anche rispetto al momento di vulnerabilità che sta vivendo e, pertanto, organizzare ogni forma di sostegno possibile che una struttura sanitaria sia in grado di garantire.”
“Promuovere la centralità della persona rappresenta non solo un imperativo etico nello svolgere assistenza per ciascun operatore sanitario, ma dà solidità ed autentica prospettiva di umanizzazione a ciascun modello di organizzazione delle cure – sottolinea Paolo Petralia, direttore generale Asl 4 Liguria e Coordinatore Community Ambassador -. In questo senso, dunque, l’umanizzazione delle cure a partire dalla “persona al centro” rappresenta una dimensione irrinunciabile del prendersi cura e del curare.”