Importante riconoscimento per l’impegno nella Medicina di Genere
SIENA. Tre bollini rosa per l’ospedale di Arezzo, tre per l’ospedale di Grosseto, due per Nottola, due per Poggibonsi e uno per Montevarchi.
I “Bollini Rosa” sono il riconoscimento che Fondazione Onda, da sempre impegnata sul fronte della promozione della medicina di genere, attribuisce dal 2007 agli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne. Vengono attribuiti da un massimo di 3 bollini ad un minimo di 1.
Ecco, quindi, il risultato del lavoro sulla Medicina di Genere che la Asl Toscana sud est sta portando avanti. La cerimonia di consegna delle targhe si è tenuta questa mattina all’auditorium “Biagio d’Alba” del Ministero della Salute a Roma
Rispetto al bando precedente, gli ospedali italiani premiati sono aumentati, passando da 306 a 335. Oltre a una crescita in termini di numeri, assistiamo a un miglioramento della qualità: gli ospedali che hanno ottenuto il massimo riconoscimento, tre bollini (come quello di Arezzo), sono infatti passati da 71 a 96.
A rappresentare la Sud Est c’erano Irene Moncini (ospedale San Donato), Barbara Bianconi e Roberta Martinelli (ospedale di Nottola).
“La certificazione Onda dimostra la grande sensibilità della nostra Azienda per la specificità della medicina di genere – spiega Simona Dei, direttore sanitario Asl Toscana sud est – Questa permette di personalizzare le cure verso la persona e non verso la malattia. La Direzione ringrazia tutti i nostri professionisti per l’impegno che ogni giorno garantiscono nel loro lavoro”.
Tre i criteri di valutazione tenuti in considerazione: la presenza di specialità cliniche che trattano problematiche di salute specificatamente femminili e patologie trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati; i percorsi diagnostico-terapeutici e di servizi clinico-assistenziali in grado di assicurare un approccio efficace ed efficiente in relazione alle esigenze e alle caratteristiche psico-fisiche della paziente, oltre a ulteriori servizi volti a garantire un’adeguata accoglienza e degenza della donna, tra cui il supporto di volontari, la mediazione culturale e l’assistenza sociale.
“La 9a edizione dei Bollini Rosa, che ha visto la partecipazione di 344 ospedali italiani e il patrocinio di 23 società scientifiche – afferma Francesca Merzagora, presidente Onda – rinnova l’impegno di Onda nella promozione di un approccio gender-oriented all’interno delle strutture ospedaliere riconoscendo l’importanza della sua promozione attraverso servizi e percorsi a misura di donna, in tutte le aree specialistiche. Qualità e appropriatezza delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale, elementi indispensabili per assicurare uniformità di accesso alle prestazioni, sono evidenziate dagli ospedali con i Bollini Rosa che vengono valutati e premiati, mettendo in luce le specialità di maggior impatto epidemiologico nell’ambito della salute femminile, i servizi e i percorsi dedicati nonché l’accoglienza e l’accompagnamento alle donne”.
La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa avviene tramite un questionario di candidatura composto da quasi 500 domande suddivise in 18 aree specialistiche. Un’apposita commissione multidisciplinare, presieduta da Walter Ricciardi, direttore del Dipartimento di Scienze della Salute della Donna, del Bambino e di Sanità Pubblica del Policlinico Gemelli di Roma, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali nella candidatura, considerando gli elementi qualitativi di particolare rilevanza e il risultato ottenuto nelle diverse aree specialistiche presentate.
A partire dal 7 gennaio 2020 sul sito www.bollinirosa.it sarà possibile consultare le schede degli ospedali premiati, suddivisi per Regione, con l’elenco dei servizi valutati.