ROMA. Da AdnKronos Salute: Potrebbe essere ribattezzato il laboratorio dei premi Nobel. E' il Cold Spring Harbor Laboratory a Long Island, New York, la 'casa' di ben 7 Nobel: a cominciare da James Watson, scopritore della doppia elica del Dna, direttore e presidente del laboratorio dal 1968 al 2003, per arrivare a Carol Greider, neovincitrice del Nobel per la medicina 2009 insieme alla sua maestra Elizabeth H. Blackburn e a Jack W. Szostak.
In mezzo ci sono altri scienziati che si sono aggiudicati il prestigioso riconoscimento e con loro ha lavorato, fra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90, l'italiano Antonio Giordano, oggi direttore dell'Istituto Sbarro per la ricerca sul cancro a Filadelfia e docente dell'università di Siena.
All'epoca aveva appena lasciato il nostro Paese: "Ho avuto la fortuna – racconta all'ADNKRONOS SALUTE – di lavorare dall''87 al '92 al Cold Spring Harbor Laboratory, diretto dal Nobel Watson. Io facevo ricerca su ciclo cellulare, arrivando poi alla scoperta di una particolare ciclina. Nel laboratorio al fianco al mio portava avanti i suoi studi sulla telomerasi una giovane Carol Greider, a cui oggi è stato annunciato di aver vinto il Nobel alla medicina 2009". La sua ricerca ha avuto "uno sbocco clinico di grande rilevanza e ha portato al miglioramento dei mezzi diagnostici e terapeutici: risultati che le hanno valso il Nobel dopo 20 anni, un tempo relativamente breve".
Ma com'era da giovane la futura Nobel? "Era una donna piacevole e molto collaborativa – prosegue – pronta a mettere a disposizione dei più giovani il proprio talento e l'esperienza. Ma soprattutto una donna competitiva e determinata". Giordano ricorda un particolare, "un piccolo segno lasciava ben presagire: l'edificio in cui lavoravamo era dedicato a Barbara McClintock, anche lei parte della 'squadra' del Cold Spring Harbor Laboratory e vincitrice del Nobel per la medicina nell''83 per aver scoperto i 'jumping genes', i geni che saltano da un cromosoma all'altro". E ancora, fra i ricercatori del Centro di Long Island a cavallo fra gli anni '80 e '90 c'era Richard Roberts, Nobel per la medicina nel '93 per i suoi studi di genetica. Insomma, fare ricerca al Cold Spring Harbor Laboratory significa ipotecare un pezzetto di Nobel. "Non mi aspetto tanto – sorride Giordano – ma mi auguro che, pur se non riceverò il Nobel, anche il mio lavoro possa essere un tassello importante del complesso mosaico della ricerca contro i tumori e altre patologie come quelle cardiovascolari".
In mezzo ci sono altri scienziati che si sono aggiudicati il prestigioso riconoscimento e con loro ha lavorato, fra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90, l'italiano Antonio Giordano, oggi direttore dell'Istituto Sbarro per la ricerca sul cancro a Filadelfia e docente dell'università di Siena.
All'epoca aveva appena lasciato il nostro Paese: "Ho avuto la fortuna – racconta all'ADNKRONOS SALUTE – di lavorare dall''87 al '92 al Cold Spring Harbor Laboratory, diretto dal Nobel Watson. Io facevo ricerca su ciclo cellulare, arrivando poi alla scoperta di una particolare ciclina. Nel laboratorio al fianco al mio portava avanti i suoi studi sulla telomerasi una giovane Carol Greider, a cui oggi è stato annunciato di aver vinto il Nobel alla medicina 2009". La sua ricerca ha avuto "uno sbocco clinico di grande rilevanza e ha portato al miglioramento dei mezzi diagnostici e terapeutici: risultati che le hanno valso il Nobel dopo 20 anni, un tempo relativamente breve".
Ma com'era da giovane la futura Nobel? "Era una donna piacevole e molto collaborativa – prosegue – pronta a mettere a disposizione dei più giovani il proprio talento e l'esperienza. Ma soprattutto una donna competitiva e determinata". Giordano ricorda un particolare, "un piccolo segno lasciava ben presagire: l'edificio in cui lavoravamo era dedicato a Barbara McClintock, anche lei parte della 'squadra' del Cold Spring Harbor Laboratory e vincitrice del Nobel per la medicina nell''83 per aver scoperto i 'jumping genes', i geni che saltano da un cromosoma all'altro". E ancora, fra i ricercatori del Centro di Long Island a cavallo fra gli anni '80 e '90 c'era Richard Roberts, Nobel per la medicina nel '93 per i suoi studi di genetica. Insomma, fare ricerca al Cold Spring Harbor Laboratory significa ipotecare un pezzetto di Nobel. "Non mi aspetto tanto – sorride Giordano – ma mi auguro che, pur se non riceverò il Nobel, anche il mio lavoro possa essere un tassello importante del complesso mosaico della ricerca contro i tumori e altre patologie come quelle cardiovascolari".