"Gli allevamenti italiani producono carni migliori grazie alle razze utilizzate, al tipo di alimentazione e alle innovazioni introdotte"
“Il rapporto IARC-OMS è stato eseguito su scala globale, cioè su contesti e abitudini alimentari molto diversi da quelli in cui è diffusa la dieta mediterranea. Gli animali allevati in Italia, inoltre, sono migliori e più controllati rispetto a quelli di altri Paesi. Queste premesse sono indispensabili per evitare inutili allarmismi”. Con queste parole Fabio Viani, presidente del Consorzio per la Tutela della Finocchiona commenta il rapporto IARC dell’OMS che introduce le carni lavorate tra i prodotti cancerogeni.
“In Italia, grazie alle certificazioni DOP e IGP che garantiscono e tracciano il percorso di produzione, grazie ai disciplinari rigidi, alla qualità delle carni fresche, di tutti gli ingredienti consentiti e di tutto il processo controllato da un Ente Certificatore esterno, si ottengono i salumi di qualità riconosciuta superiore a tutti gli altri Paesi. Gli allevamenti italiani producono carni migliori grazie alle razze utilizzate, al tipo di alimentazione e alle innovazioni introdotte. Tutti elementi che ci pongono ai vertici mondiali del settore. E’ ormai riconosciuto che, all’interno di una dieta equilibrata, il consumo di carne rossa sia importante per l’apporto di proteine e di diversi elementi minerali. Se lo studio dell’OMS viene interpretato senza queste premesse il contraccolpo per il settore potrebbe essere molto negativo, causando un danno economico e d’immagine grave e ingiustificato”.