A Firenze la manifestazione in occasione del congresso di psichiatria genetica organizzata dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani
di Letizia Pini
FIRENZE. Il 17 settembre scorso si è tenuta a Firenze alla Fortezza Da Basso la manifestazione sulla terapia psichiatrica elettroconvulsiva (ECT) come pratica abusante, tema centrale del Congresso Mondiale della Genetica Psichiatrica che ha visto centinaia di persone protestare contro i casi di violazione dei diritti umani e gli abusi commessi dalla psichiatria nel campo della salute mentale.
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU) ha consegnato una Lettera aperta agli organizzatori del Congresso per sostenere i recenti rapporti dell’OMS e delle Nazioni Unite che chiedono alla psichiatria l’interruzione delle pratiche coercitive
e l’uso di un approccio basato sui diritti umani.
“Deve essere presa pubblicamente una posizione forte per proteggere coloro che vengono sottoposti a elettroshock con la forza e trattati con pratiche coercitive abusanti – dichiara Alberto Brugnettini, vicepresidente e portavoce nazionale del CCDU per l’Italia -. Il CCDU sta portando questi problemi all’attenzione della Società Internazionale di Genetica Psichiatrica (ISPG) e dei visitatori del congresso, per
sostenere l’eliminazione delle pratiche psichiatriche coercitive che violino i diritti umani con trattamenti inumani e degradanti.
“La ISPG ha ritenuto necessario pubblicare sul suo sito web un ‘Codice di Condotta’ che disciplina “molestie sessuali” e “comportamento violento” da parte dei partecipanti mentre si trovano al congresso. Ovviamente avranno delle buone ragioni per queste regole contenute nel predetto Codice di Condotta” afferma il vice presidente Brugnettini, aggiungendo: “Ci aspettavamo piuttosto un’affermazione altrettanto risoluta da parte della ISPG per richiedere ai suoi associati di adeguarsi alle direttive del Consiglio ONU sui Diritti Umani e porre fine a qualsiasi ‘danno fisico o psichico, compreso il decesso’, provocato da pratiche coercitive abusanti in violazione dell’integrità psicofisica e dei diritti fondamentali degli esseri umani.”
L’eliminazione delle pratiche psichiatriche coercitive, incluso l’ECT senza consenso informato, è stata oggetto di recenti relazioni ufficiali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS – giugno 2021) e del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite dello scorso febbraio. L’OMS condanna le pratiche psichiatriche coercitive, che “sono pervasive e utilizzate nonostante la mancanza di prove che
offrano vantaggi, e le prove significative che portino a danni fisici e psicologici e persino alla morte.”
L’ECT, o elettroshock, comporta l’applicazione di elettricità ad alta tensione al cervello, e molti gruppi umanitari ne chiedono la messa al bando a causa dei danni causati, in particolare la perdita permanente della memoria e danni irreversibili al cervello.
In Italia ci sono una decina di centri in cui l’ECT viene somministrato settimanalmente, spesso senza un consenso veramente informato.
Il CCDU è un’associazione italiana nata sull’esempio del Citizen Commission on Human Rights (CCHR), un’organizzazione statunitense co-fondata nel 1969 come organismo di controllo della salute mentale indipendente dai membri della Chiesa di Scientology e dal Dr. Thomas Szasz, Professore Emerito di Psichiatria. Questo accadeva in un momento in cui i pazienti venivano rinchiusi nei manicomi, maltrattati, privati dei loro diritti costituzionali, civili e umani e lasciati senza protezione.