Si è parlato anche di violenza di genere al Festival della Salute, con Silvia Pratali e Nicodemo Gentile
SIENA. Secondo il Rapporto del Viminale presentato lo scorso agosto, negli 87 giorni di lockdown per l’emergenza Covid-19 (9 marzo – 3 giugno 2020) sono stati 58 gli omicidi in ambito familiare-affettivo: 44 le donne vittime (il 75,9%) e 14 gli uomini. In pratica, ogni due giorni una donna è stata uccisa in famiglia. Soprattutto sono triplicati gli omicidi di donne in ambito familiare-affettivo: da una media di circa un omicidio ogni sei giorni a un omicidio di donna ogni due giorni.
Numeri allarmanti che richiedono misure urgenti di prevenzione, di cui si è discusso al Festival della Salute 2020, in corso a Siena in modalità streaming fino al 15 novembre, con la psicologa e psicoterapeuta Silvia Pratali e con l’avvocato Nicodemo Gentile.
“Il fenomeno purtroppo riguarda centinaia di situazioni e posso condividere un’esperienza comune: studi multidisciplinari concordano sul fatto che problematiche di questo genere non possono prescindere dalla prevenzione perché la causa è sia di natura che di cultura” ha esordito Gentile, volto noto anche per la partecipazione in qualità di opinionista a trasmissioni televisive come Quarto Grado su Rete 4.
“La famiglia spesso e volentieri è il luogo principale delle ostilità e il femminicidio è solo l’acme: la violenza psicologica, come ci dimostrano diversi casi di cronaca, molte volte nasce dalla cosiddetta normalità di superficie vale a dire quando non si era mai registrata violenza espressa. La violenza psicologica infatti – ha spiegato Gentile – è un killer silenzioso che viene avvertito in maniera diversa: una ragazza che torna a casa con un occhio tumefatto accende la spia nella famiglia, mentre è più difficile accorgersi di una figlia che subisce manipolazione affettiva”.
Cosa fare allora? “C’è bisogno di una consapevolezza nuova e di una rete di protezione diversa. Di fronte a forme gravi di violenza fisica si è fatto e si sta facendo molto. Il problema è in quelle vicende che si consumano all’interno delle mura domestiche e che sono difficili da esternare: spesso è difficile denunciare il marito, il cognato o il fratello. Denunciare è fondamentale – ha aggiunto il legale – ma bisogna partire dall’individuazione di aspetti che spesso passano sotto traccia: il nemico per essere sconfitto deve essere conosciuto. Intervenire con leggi più severe e pene maggiori aiuta ma non risolve il problema e i numeri ce lo dicono: bisogna lavorare con i giovani, cercare di capire cos’è la violenza e parlare più possibile di questo fenomeno che può riguardare tutti”.
Concetto ribadito anche dalla psicologa e psicoterapeuta Silvia Pratali: “Dal primo lockdown abbiamo assistito ad un incremento di violenza fisica e psicologica per la convivenza forzata a cui siamo stati costretti dalle restrizioni. Nel sottobosco delle relazioni di frequente maturano dinamiche che non vengono colte per tempo, dunque è importante familiarizzare con alcuni aspetti prodromici per poter prevenire la violenza: uno di questi è la paura da parte della vittima di non poter essere sé stessa, e che si manifesta ad esempio con la paura di dire qualcosa al partner. In questo caso emerge l’aspetto del potere e del dominio che è detenuto da uno solo dei due partner, quello maltrattante. La vittima può non riconoscerla nelle prime fasi della relazione e questo permette al manipolatore affettivo di indulgere in condotte manipolative. Imparare a conoscere queste dinamiche è sicuramente di aiuto per prevenire episodi di violenza”.
Il Festival della Salute è trasmesso da:
– Canale 3 su frequenze canali digitali 12 e 95 della Toscana e in streaming su https://canale3.tv/category/diretta-streaming/ o https://www.youtube.com/channel/UCWdgz-7bIYSYXHEAqC7ME5w
– E sui social del Festival: https://festivaldellasalute.it/ e https://it.facebook.com/FestivaldellaSalute/